Esteri

PRIMA PAGINA – Mamma mi si è ristretto lo sciopero

di Adolfo Spezzaferro -


“Ha vinto il buonsenso”: così Matteo Salvini rispolvera uno dei suoi slogan preferiti per commentare la riduzione dello sciopero dei trasporti di venerdì a quattro ore (dopo la sua precettazione). Il ministro dei Trasporti rinverdisce gli antichi fasti della Lega di lotta (mentre sta al governo ma un po’ defilato) e torna al centro della politica. Anzi, dello scontro politico. Ora sta alla sinistra rispondere, “colpo su colpo”, come promette il segretario Uil PierPaolo Bombardieri nella conferenza congiunta con il segretario della Cgil Maurizio Landini. Se Salvini vuole lo scontro, la sinistra deve scendere in piazza in formazione campo largo, con tutte le opposizioni (centristi a parte, che già si sono tirati fuori criticando sia i sindacati che il governo).


Dal canto loro, Cgil e Uil, vista la malaparata della precettazione, “per tutelare i lavoratori dei trasporti che -come spiega Landini – se decidessero di scioperare 8 ore, subirebbero sanzioni economiche e penali”, hanno dimezzato la durata dello sciopero del settore, dalle 9 alle 13 (dimezzando pure i disagi). Ma Landini alza comunque il livello di scontro: da un lato denuncia la gravità delle motivazioni della precettazione – il rischio di un’alta partecipazione allo sciopero e di traffico per le strade, che danneggerebbe il turismo – e dall’altro accusa il governo di attaccare il diritto individuale di ciascun lavoratore di scioperare. Non è un caso che la precettazione arrivi mentre il governo vuole introdurre il premierato, dice convinto. Per il leader della Cgil è in atto un attacco alla Costituzione. Anche perché il governo non fa mistero – denuncia il sindacalista – di voler rivedere la legge 146, che regola l’esercizio dello sciopero, “voluta e costruita dai sindacati”. Un ministro del governo, con il tacito assenso della premier (ma Giorgia Meloni ha parlato dopo Landini, sottolineando che “la decisione di precettare è stata assolutamente condivisa sulla base di una indicazione che arrivava da un’autorità indipendente, non sulla base di una scelta politica”), vuole “negare il diritto al conflitto”. “Lo sciopero – ricorda Landini – deve creare un disagio altrimenti non ha senso, e il conflitto è lo strumento per arrivare alla concertazione”. “Ad oggi c’è un motivo in più per scendere in campo: quello di difendere per tutti il diritto sacrosanto ad esercitare il diritto allo sciopero che è un diritto della democrazia”, dice l’ex leader dei metalmeccanici della Fiom.


Nello specifico, nei servizi della pubblica amministrazione e nella scuola, lo sciopero avrà una durata di otto ore o per l’intero turno di lavoro. In generale nel pubblico, dovranno essere garantiti i servizi considerati “essenziali” – perché legati alla sanità -, mentre scuole, uffici postali, uffici comunali potranno restare chiusi in caso di alte percentuali di adesione, o funzionare “a singhiozzo”, come nei giorni festivi.
“Non abbiamo intenzione di fermarci”, promette Landini, visto che ci sono tanti temi aperti, “riforma fiscale, riforma delle pensioni, sanità, salari e rinnovo dei contratti. La nostra non è una mobilitazione semplicemente di protesta, ma sostiene un processo di trasformazione del Paese. È il momento di scendere in piazza: la maggioranza di questo Paese, delle persone che tengono in piedi il Paese pagando le tasse, ha il diritto di essere ascoltata”. E Bombardieri accusa il governo addirittura di squadrismo istituzionale: “Non ci fate paura. Se pensate di farci paura vi sbagliate, otterrete l’effetto contrario”.
Lo scontro tra Salvini e sindacato dà l’occasione alla segretaria del Pd Elly Schlein di andare all’attacco: “Il governo aumenta le tasse, taglia i servizi e le pensioni e pretende che i lavoratori stiano zitti e buoni calpestando un diritto costituzionale. È in atto un attacco frontale ai diritti dei lavoratori. Atteggiamento da bulli istituzionali”. Le fa eco il presidente del M5S Giuseppe Conte: “Siamo dalla parte dei sindacati. Veniamo affossati da questo governo di dilettanti senza una visione”. Con quste parole la strana coppia dell’opposizione si è data ancora una volta appuntamento in piazza contro la Meloni. Per venerdì 17.


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