Esteri

Mandato di arresto per il presidente siriano Assad

di Ernesto Ferrante -


Parigi ha acceso un’altra miccia in un Medio Oriente già sul punto di esplodere. Le autorità francesi hanno spiccato un mandato di arresto nei confronti del presidente siriano Bashar al-Assad, accusato di complicità in crimini di guerra e contro l’umanità contro il suo stesso popolo. A riportare la notizia è l’emittente Bfmtv, spiegando che le accuse si riferiscono in particolare agli attacchi chimici condotti con il gas Sarin il 21 agosto del 2013 nella Ghouta orientale in Siria.

Una fonte giudiziaria citata da Bfmtv a condizione di anonimato ha riferito che mandati di arresto sono stati spiccati anche nei confronti del fratello di Bashar al-Assad, Maher, leader de facto dell’unità d’élite dell’esercito siriano, e di due generali di Damasco.

L’indagine ha fatto seguito a una denuncia legale presentata dall’ONG Syrian Centre for Media and Freedom of Expression (SCM), dall’associazione di avvocati Open Society Justice Initiative (OSJI) e dall’Archivio siriano, un organismo che documenta le violazioni dei diritti umani nel Paese.

“Uno sviluppo enorme” l’ha definito il presidente dell’SCM Mazen Darwish. “Una giurisdizione indipendente sta riconoscendo che l’attacco chimico non sarebbe potuto avvenire senza la conoscenza del presidente siriano, che ha la responsabilità e dovrebbe essere ritenuto responsabile”, ha detto ancora all’AFP.

L’impianto accusatorio è stato sostenuto da testimonianze di prima mano e da un’analisi approfondita della catena di comando militare siriana, ha spiegato Darwish.

In alcuni dei video amatoriali pubblicati su YouTube all’epoca, si vedevano bambini incoscienti, persone con la bava alla bocca e medici che apparentemente davano loro ossigeno per aiutarli a respirare. Un rapporto delle Nazioni Unite in seguito ha affermato che c’erano prove evidenti dell’uso del gas letale.

La Siria ha accettato nel 2013 di aderire all’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW) e di rinunciare a tutte le armi chimiche.

La guerra civile in Siria, scoppiata nel 2011, si è trasformata in un conflitto che ha coinvolto potenze straniere e jihadisti di tutto il mondo, che è costato la vita a più di mezzo milione di persone.


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