Economia

MANOVRA: ULTIMO MIGLIO

di Redazione -

KRISTALINA GEORGIEVA, FMI GIANCARLO GIORGETTI MINISTRO


di Antonella De Falco

Presto, presto. Il ministro all’Economia Giancarlo Giorgetti non ha tempo da perdere. E così, da Bali dove è intervenuto al G20, ha annunciato che lunedì ci sarà il consiglio dei ministri dedicato alla manovra. Il titolare del Mef non ha dubbi: “Dobbiamo fare presto”. I giorni passano e la situazione per l’economia italiana, per le imprese e per le famiglie si fa sempre più difficile. Intanto la missione di Giorgetti a Bali è stata a dir poco intensa. Il ministro ha incontrato i rappresentanti dei maggiori organismi internazionali, dal Fondo monetario internazionale (nella foto con la direttrice Georgieva) fino all’Ocse, per fare il punto della situazione. Spiegando le esigenze del Paese e i pericoli che l’Italia, e gli altri partner, rischiano di dover affrontare in futuro.

Usa: energia e Ucraina

Prima di tutti gli altri, però, Giorgetti ha incontrato il segretario di Stato americano al Tesoro Janet Yellen. Si è trattato di un appuntamento molto importante per il governo italiano. All’omologa Usa, il ministro italiano, che ha rassicurato l’alleato sulla volontà del governo di continuare a supportare l’Ucraina, ha riaffermato “l’importanza strategica per l’Italia di avere un prezzo dell’energia accettabile, sia per le imprese, dal momento che l’Italia è il secondo Paese manifatturiero, che per le famiglie”. Yellen e Giorgetti, al termine del colloquio definito “lungo e cordiale” da una nota del Mef, hanno concordato “sulla centralità dello sviluppo tecnologico e la ricerca per i rispettivi paesi”. Giorgetti, a proposito, ha affermato: “È fondamentale la realizzazione dell’autonomia tecnologica in tutta la catena del valore”.

Italia “nostro alleato”

Da parte sua, Janet Yellen ha voluto ricordare che “l’Italia è stata a lungo un importante alleato degli Stati Uniti”. E, pertanto, ha aggiunto: “Apprezzo la nostra partnership sulle questioni economiche globali e apprezzo particolarmente la nostra cooperazione sulle sanzioni per ritenere la Russia responsabile della sua guerra contro l’Ucraina”. Un tema decisivo per gli Stati Uniti: “La barbara guerra della Russia ha distrutto vite e mezzi di sussistenza in Ucraina. Ma le sue ramificazioni hanno anche raggiunto milioni di persone in tutto il mondo, compresa la minaccia dell’approvvigionamento energetico in Europa”. Quindi l’esponente del governo americano ha affermato: “Spero che la transizione dell’Italia verso una nuova leadership proceda senza intoppi mentre continuate il difficile lavoro per garantire la ripresa economica dell’Italia”.

“Collaborazione con fmi”

È stato “inteso” e ovviamente “cordiale” l’incontro che il ministro Giorgetti ha avuto, poi, con il direttore del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva. Sul tavolo, gli argomenti spinosi relativi alla “situazione economica e le prospettive per uscire dalla crisi”. Secondo una nota del Mef, Georgieva ha “espresso apprezzamento per il sostegno italiano alle iniziative del fondo monetario internazionale a favore dei paesi con redditi bassi e medi”. Ma uno dei punti principali dell’incontro riguarda la collaborazione, che il ministero ha definito “concreta”, che verrà instaurata tra i tecnici del Mef e quelli dell’Fmi.

Ocse, tasse internazionali

Un altro appuntamento nell’agenda del ministro italiano è stato quello che il segretario generale dell’Ocse, Mathias Cormann. A cui, Giorgetti, ha ribadito ed evidenziato gli “sforzi dell’Italia per mitigare i prezzi energetici” ritenuti (e non a torto…) “troppo alti per le imprese e le famiglie”. Cormann e il titolare del Mef, quindi, hanno parlato di tassazione internazionale. Si tratta di un altro tema fondamentale che impatta sugli equilibri degli Stati e sugli assetti geopolitici.

Sondaggio con Riyad

Altri due incontri, importantissimi, hanno visto impegnato il ministro Giorgetti. Il primo, in ordine di importanza, è stato quello che l’ha portato a confrontarsi con il “collega” dell’Arabia Saudita Mohammed Aljadaan. Oltre ai temi classici della cooperazione e dello sviluppo, s’è parlato dell’argomento più scottante di tutti. E cioè dell’energia, della crisi e delle “sue conseguenze” economiche. Insomma, Giorgetti ha tastato il terreno con Riyad per capire quali sono i margini di manovra possibili e quali potrebbero essere gli scenari futuri della crisi internazionale.

La marcia turca

Un altro appuntamento importante, poi, con il ministro all’economia turco Nureddin Nebati. Si è trattato di un summit collegato, così come quello “americano”, all’incontro che la premier Giorgia Meloni ha tenuto con il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan. Nell’ambito del summit tra i ministri dell’economia, così come hanno riferito fonti del governo italiano, si sarebbe parlato di Pernigotti, la storica azienda italiana finita in mani turche, acquistata dalla famiglia Toksoz. E forse lo si è fatto a sproposito dal momento che il noto marchio è stato già ceduto da qualche settimana a Jp Morgan.

La sentenza Bce: “Recessione tecnica”

Giorgetti, da Bali, rientrerà presto e lunedì sarà già al lavoro con gli altri ministri per dare il via libera alla manovra. Ma ad attenderlo ci sarà lo scetticismo della Bce. Per il vicepresidente della banca centrale europea, Louis de Guindos: “La nostra valutazione è che i rischi sulla stabilità finanziaria siano aumentati mentre nell’area euro è diventata più probabile una recessione tecnica”. E ancora: “Le persone e le imprese stanno già risentendo dell’impatto dell’alta inflazione e dell’indebolimento dell’attività economica”. Un cocktail micidiale: crescono i prezzi, calano gli affari. Nel mentre, le famiglie e le imprese, impossibilitate a risparmiare, per colpa dell’alta inflazione rischiano di trovarsi nella necessità di non riuscire a onorare mutui e credito: “Le banche potrebbero ritrovarsi con maggiori perdite sui crediti nel medio termine. Mentre di recente il settore bancario assistito a una ripresa della redditività con il rialzo dei tassi, vi sono crescenti segnali di un deterioramento della qualità degli attivi – afferma in uno studio recentissimo la Bce – che potrebbero richiedere maggiori accantonamenti”.Insomma, l’Ue già vede all’orizzonte l’arrivo della tempesta perfetta.
Presto, presto. Occorre davvero fare presto. Ma, oltre a ciò, è ancora più importante fare bene.


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