Cultura & Spettacolo

Manuel Belgrano, il generale italo-argentino fautore dell’indipendenza

di Redazione -


di ANTONINO MARFIA
Italiani, un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori. A ricordarcelo, semmai l’avessimo dimenticato, l’incisione sul Palazzo della Civiltà, a Roma, nel Quartiere dell’Eur.
Piena è la storia che racconta le gesta di italiani che hanno eccelso nel tempo, tra queste, quella di Manuel Belgrano, Italo-Argentino, iniziatore della prima giunta di governo della Repubblica Argentina. Figlio di Domenico, facoltoso commerciante dell’allora Repubblica di Genova, Manuel Belgrano eclettico poliglotta parlava correntemente l’italiano lo spagnolo, il francese, l’inglese e altre lingue indigene. Virtù che forgiò il suo pensiero illuminista, alla continua ricerca del progresso, in grado di comprendere i cambiamenti sociali, economici, tecnici, educativi, politici, culturali e religiosi portati dalle nuove idee dell’epoca. Gli studi in Europa, dove si laureò all’età di 18 anni in economia politica, in concomitanza della Rivoluzione francese del 1789, approfondendo oltre allo studio delle lingue e dell’economia anche quelle del diritto pubblico focalizzarono il suo interesse sui temi dei beni pubblici e della ricerca del progresso.
Studi che forgiarono il pensiero liberale di Manuel, ideali che lo guidarono durante tutto l’arco temporale della sua vita a dedicarsi nel diffondere le sue idee in tema di politiche sociali sia attraverso la stampa che attraverso il suo lavoro al Consolato guidato dal concetto di bene comune, che considerò un valore etico portandolo a considerare la salute pubblica, l’educazione e il lavoro componenti del bene comune.
Fondatore della “Scuola Nautica” e dell’ ”Accademia di Geometria e di Disegno”, Belgrano, fondò anche la Scuola del Commercio opere che contribuirono alla nascita del Telégrafo Mercantil il primo periodico di Buenos Aires. In questo giornale spiegò le sue idee economiche volte a promuovere l’industria per esportare manufatti, importare materie prime per la loro lavorazione prediligendo ciò che veniva prodotto in Argentina e importare solo beni imprescindibili. Sostenendo l’importanza di possedere una marina mercantile afferma che “il commerciante deve avere la libertà di comprare dove più gli convenga, ed è naturale che lo faccia dove gli si proponga il costo più basso per poter ricavare più utili”.
Manuel Belgrano fu di fondamentale importanza per la nascita della Repubblica Argentina essendo stato uno dei protagonisti della rivoluzione di Maggio del 1810 conquistando il diritto ad essere designato membro dell’organo di governo quale la prima giunta. Non condivise completamente le idee della Rivoluzione francese, ma abbracciò quelle più moderate dell’illuminismo spagnolo e fu membro della Massoneria. Rimase monarchico e rimase pervaso da un forte credo religioso, permanendo cattolico e divenendo devoto alla dottrina mariana. Il suo monarchismo non fu di tipo conservatore, ma assunse come proprio modello di stato la monarchia costituzionale britannica.
Nel campo economico fu influenzato dai principi della fisiocrazia, una dottrina economica che considerava la natura la vera fonte di ricchezza, di conseguenza, molte delle riforme proposte furono orientate allo sviluppo di agricoltura, allevamento, produzione di manifatture e libero scambio. Mantenne un intenso contatto con i consolati delle altre città, sviluppando una visione unitaria dell’intero territorio portandolo a promuovere la stesura di mappe dettagliate delle estese aree disabitate dei territori sudamericani, che furono in seguito di grande aiuto anche a San Martín durante il suo attraversamento delle Ande. Introdusse nuove coltivazioni e promosse l’allevamento di specie animali autoctone, si occupò inoltre di migliorare l’industria tessile per combattere l’introduzione di manifatture straniere, che venivano introdotte nella colonia tramite il contrabbando.
Per commemorare la nascita del generale Manuel Belgrano, quale riconoscimento e tributo della Repubblica Argentina a tutti gli italiani che hanno reso grande il paese, in data del 3 giugno con legge numero 24561, è stata istituzionalizzata la Giornata dell’Emigrante Italiano. Una giornata per onorare gli italiani votati ai valori del lavoro e del sacrificio, dell’onestà e della perseveranza, che hanno reso grande l’Argentina. “Non a caso è stata scelta la data del 3 giugno” – ha dichiarato il delegato ANFE (Associazione Nazionale per le Famiglie degli Emigrati) in Argentina, Amedeo Serio – ”che cade all’indomani della festa nazionale italiana del 2 giugno, a sottolineare l’indelebile legame storico tra i due popoli”.
Il contributo degli italiani alla nascita della nazione argentina è celebrato nel nome e nella figura di Manuel, l’italiano che più di ogni altro contribuì alla fondazione della Repubblica di Argentina, l’italiano artista che nel 1812 creò la bandiera dell’Argentina, l’italiano eroe che comandò l’esercito e sconfisse gli spagnoli, l’italiano pensatore che diede il via alla catena di eventi che portarono all’indipendenza dell’Argentina. Anche l’Italia non dimentica i suoi figli tanto che a suo ricordo, affinché le generazioni future ne abbiano memoria, in piazza dell’Esquilino a Roma è stata eretta una statua che raffigura Manuel Belgrano. Nel perpetuare questa memoria, un ruolo importante lo gioca l’ANFE, il cui presidente nazionale, Salvo Bendici, osserva che “proprio in ragione dei legami storico-culturali tra i due paesi, uno dei compiti fondamentali di cui l’Italia deve farsi carico in Europa è quello di guidarne la politica estera e le relazioni diplomatiche con l’Argentina e tutto il continente latino-americano al fine di implementarne gli scambi economici e culturali. Proprio in questo momento, questo compito risulta fondamentale alla luce della crisi diplomatica tra Argentina e Spagna. L’Italia ha l’opportunità di assurgere al ruolo di mediatore e, al tempo stesso, implementare gli scambi commerciali con l’Argentina.”


Torna alle notizie in home