Editoriale

Marina Berlusconi, Rep e la sinistra alla frutta

di Adolfo Spezzaferro -


La primogenita di Silvio Berlusconi usa parole definitive: parla di “fantascienza” di “assurde riunioni carbonare” attribuitele. È veramente troppo. Marina Berlusconi va giù dura, risoluta, con la fermezza di chi sa cosa sta dicendo, di chi sa chi ha ragione e chi ha torto. Obiettivo: smentire i retroscena che sostengono ci sia “disistima” da parte della famiglia Berlusconi nei confronti della premier Giorgia Meloni e “scontentezza” per l’operato del ministro degli Esteri Antonio Tajani alla guida di Forza Italia. “In entrambi i casi – prosegue Marina Berlusconi – è vero esattamente il contrario”. Il quotidiano “descrive perfino pensieri e progetti che non ho, né ho mai avuto – sottolinea la presidente di Fininvest -. Arriva addirittura a deformare il contenuto di incontri che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro, trasformandoli in assurde riunioni carbonare che nasconderebbero trame politiche da fantascienza”. “Tutto molto affascinante, lo ammetto: quasi intrigante. Ma anche distante ventimila leghe dalla verità. Già, la verità… In un’epoca di fake news e di chiacchiere incontrollabili, conta ancora qualcosa?”. Pur mantenendo un aplomb del rango che le compete, Marina Berlusconi – noi siamo più prosaici – non le manda a dire: “Per questo le scrivo, caro Direttore: per rispetto del lavoro che fate e per rispetto del suo giornale. Ancor prima, però, per rispetto e per amor di verità. Forse sarò ostinata, e di certo le parrò all’antica -prosegue la lettera-. Ma continuo a pensare che la realtà dei fatti conservi un valore. E che i ‘retroscena’ possano avere un senso soltanto quando e se, da dietro il palcoscenico, descrivono una scena reale. Non un teatro – anzi un teatrino – che non c’è” conclude Marina Berlusconi nel suo attacco al direttore di Repubblica e al giornale che dirige. Per chi non lo ricordasse, era già accaduto nell’ottobre 2023 che Marina Berlusconi dovesse smentire ricostruzioni inventate di sana pianta su eventuali manovre familiari per colpire il governo di Giorgia Meloni. Idea che si sarebbe manifestata con dei fuori onda trasmessi da Striscia la notizia. La “La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni”, disse la figlia del padre fondatore del centrodestra. Aggiungendo: “In questi giorni ho letto e sentito di tutto: retroscena inventati di sana pianta, ricostruzioni totalmente prive di senso logico e spesso anche contraddittorie. La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni. La trovo capace, coerente, concreta. La apprezzo sul piano politico e la apprezzo molto anche come donna, ancor più in questi giorni”. Certo, voi direte: e Pier Silvio? Una cosa per volta, vi rispondiamo. Contano i fatti, d’altronde. Quello che vediamo e che è evidente è che all’indomani della mazzata europea inferta al Pd e alla sinistra con la nomina di Raffaele Fitto vicepresidente della Commissione Ue con tanto di deleghe pesanti, i soliti giornaloni anti-governativi, in accordo con la sinistra, sono disperatamente alla ricerca di un appiglio per attaccare il governo e la maggioranza. Se questa è l’alternativa di governo di Pd e compagni, Meloni governerà per vent’anni.


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