Politica

Mascherine obbligatorie: De Luca insiste

Misura prorogata fino al 30 giugno negli uffici pubblici della Regione Campania

di Redazione -

VINCENZO DE LUCA PRESIDENTE REGIONE CAMPANIA - Imagoeconomica


Dal 15 giugno le mascherine restano obbligatorie, nella loro versione Ffp2, soltanto sui mezzi pubblici locali e nazionali. È così in tutta Italia. Tranne in Campania. Nelle scorse ore una nota della Regione dà conto dell’atto firmato dal presidente Vincenzo De Luca, nel quale si legge: “Rimane obbligatorio fino al prossimo 30 giugno, per il personale e gli utenti, l’uso delle mascherine negli uffici della Regione Campania”.

Nell’atto firmato dal governatore si ricorda, citando il decreto ministeriale, che fino al prossimo 30 giugno “l’utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie resta obbligatorio nei seguenti casi: su navi e traghetti adibiti a servizi di trasporto interregionale; treni impiegati nei servizi di trasporto ferroviario passeggeri; autobus adibiti a servizi di trasporto di persone, ad offerta indifferenziata; autobus adibiti a servizi di noleggio con conducente; mezzi impiegati nei servizi di trasporto pubblico locale o regionale; per gli utenti e ai visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite; sui luoghi e negli ambienti di lavoro delle pubbliche amministrazioni, e nelle attività produttive, industriali e commerciali (ad esempio bar, ristoranti, negozi ed attività commerciali), in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto”.

Il presidente De Luca ha ribadito di essere “sulla linea della prudenza”, anche perché “abbiamo quasi dieci volte più contagi rispetto allo scorso anno, nonostante la campagna di vaccinazione”. De Luca ha riconosciuto che “c’è una minore aggressività del virus, abbiamo molto meno ricoveri in terapie intensive e negli ospedali, ma è altrettanto vero che, se i numeri crescono di 10 o 20 volte, cresceranno anche le situazioni di gravità sanitaria”.


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