Stellantis gela i cinesi: “Maserati non si vende”
Maserati non si vende, men che mai ai cinesi. Nel giorno della trimestrale “sfidante”, Stellantis stronca le indiscrezioni sulla cessione del Tridente e assicura che la nomina del nuovo amministratore delegato è questione di settimane. Innanzitutto i numeri che raccontano una realtà incerta così come lo scenario in cui si muove il gruppo: il primo trimestre di quest’anno ha portato a Stellantis ricavi netti pari a 35,8 miliardi, in calo del 14% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. A causare il flop, secondo l’analisi dell’azienda, il minor numero di consegne combinato ai prezzi sfavorevoli alla produzione. Tuttavia cresce la quota di mercato nell’area euro e si stabilizza al 17,9%, in aumento di quasi due punti percentuali (1,9). “Mentre i ricavi del primo trimestre del 2025 sono stati inferiori rispetto a quelli dell’anno precedente, altri indicatori riflettono i primi, iniziali progressi dei nostri sforzi nel recupero commerciale”, ha detto il Cfo Doug Ostermann. Che ha pure ribadito come la nomina del nuovo Ceo sia “a buon punto e si concluderà entro la prima metà del 2025”. Un’altra buona notizia arriva dalla Borsa dove il titolo torna a guadagnare terreno toccando un rialzo da 1,75 punti. Tutto “merito” di Donald Trump che ha dichiarato di voler abbassare i dazi sull’automotive. Quegli stessi dazi che hanno imposto a Stellantis di congelare la guidance finanziaria per quest’anno in attesa di avere elementi in più per elaborare un quadro nitido della situazione. Nel frattempo, però, la notizia è ancora un’altra: Maserati, di cui si parla da tempo come una sorta di ramo secco, non sarà ceduta ai cinesi di Chery. “Con tutto il rispetto, Maserati non è in vendita”.
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