Ambiente

Materiali da costruzione: la Ue punta al rinnovamento

Rivitalizzare il mercato europeo dei prodotti da costruzione: è il nuovo obiettivo della Commissione europea che ha presentato una proposta in tal senso, di fronte alla crescente pressione per la ristrutturazione delle abitazioni e la riduzione della domanda di energia per il riscaldamento.

di Alberto Filippi -


Il commissario al mercato interno dell’Ue, Thierry Breton, presentando la revisione del regolamento sui prodotti da costruzione (CPR) del 2011, ha spiegato come sia diventato urgente, dopo l’inizio della guerra in ucraina, velocizzare la costruzione e la ristrutturazione di un sempre maggior numero di case. “Dobbiamo ridurre – ha detto – la nostra dipendenza dal gas russo. Questo è un fatto. 34 milioni di europei vivono oggi in case costruite con materiali scarsamente isolanti”,

E la ristrutturazione di queste case si basa su un mercato per i prodotti da costruzione, che attualmente è pieno di regole “troppo complesse e poco chiare” a livello nazionale, ha continuato Breton. La revisione del regolamento europeo sui prodotti da costruzione (CPR) è l’ultima di una serie di revisioni legislative volte ad allineare le leggi dell’Ue con le sue ambizioni climatiche.

L’obiettivo della Commissione è duplice: raggiungere un mercato unico ben funzionante per i prodotti da costruzione e contribuire agli obiettivi della transizione verde e digitale. Il potenziale di questo mercato è enorme. “L’ecosistema delle costruzioni coinvolge cinque milioni di imprese e più di 25 milioni di posti di lavoro”, ha spiegato Breton.

“Solo per quanto riguarda i materiali da costruzione, stiamo parlando di 430.000 imprese, 800 miliardi di euro di fatturato e 10.000 posti di lavoro”, ha aggiunto introducendo la proposta di revisione del regolamento.

L’obiettivo è la standardizzazione e la sfida è impegnativa. Secondo il Parlamento europeo, la mancanza di rapidità e accuratezza è parte del problema. “Delle 444 normative esistenti per i prodotti da costruzione, solo 12 nuove regolamenti sono stati emesse dopo l’adozione del CPR”, ha dichiarato il Parlamento in un rapporto del 2020.

Inoltre, si legge nel rapporto che un “numero significativo di norme non copre completamente tutti i requisiti necessari per l’uso di prodotti da costruzione” e ciò potrebbe causare rischi per la sicurezza dei lavoratori e creare incertezza giuridica.

Il nuovo CPR cerca di intervenire affidando alla Commissione il potere di adottare specifiche tecniche e requisiti di prodotto attraverso i cosiddetti “atti delegati”. La Commissione ha intenzione anche di creare una “zona armonizzata” dove gli Stati membri non seguiranno regole nazionali.

Inoltre, per non generare ambiguità sulle responsabilità dei vari organismi, la Commissione intende stabilire una “divisione più chiara dei ruoli degli stati membri” attraverso un sistema di raccolta delle informazioni per prevenire le esigenze degli stati dell’Ue e mantenere intatto il mercato unico.

I cambiamenti introdotti dalla Commissione a tal proposito sono stati accolti con favore dal legislatore del Parlamento europeo che ha redatto il rapporto 2020. Christian Doleschal, legislatore tedesco del gruppo conservatore PPE, ha “apprezzato” la proposta della Commissione di “colmare le lacune giuridiche esistenti da diversi anni nel settore dei prodotti da costruzione”.


Torna alle notizie in home