Ambiente

Materie rare da estrarre, il ministro Urso: Ce ne sono anche in Campania

di Angelo Vitale -


“Tra poco dovremo aprire il capitolo di come estrarre nel nostro Paese le materie prime critiche che ci servono e di come lavorare le materie prime critiche che ci servono. Oggi importiamo il 98% delle materie prime critiche dalla Cina, che a sua volta ha il monopolio della lavorazione di materie prime critiche e che ha accaparrato le risorse ovunque nel mondo”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, intervenuto a Napoli in collegamento video al primo forum “Elle getting greener” presso l’Università Federico II.

Urso ha ricordato che “Abbiamo nel nostro Paese 15 delle 34 materie prime critiche che sono state individuate, ma sono oggi in giacimenti localizzati in gran parte in aree protette lungo la catena alpina, in Liguria, in Toscana, in Campania (probabilmente, un riferimento alle “miniere atipiche” sul tipo di quelle di litio disciolto nell’acqua sotterranea dei Campi Flegrei, citate negli studi del ricercatore Cnr Andrea Dini, ndr) e in Sardegna. Dobbiamo lavorare anche nei nostri giardini, se vogliamo che i giardini possano crescere ovunque nel mondo. In Congo viene prodotto il 63,5% del cobalto che serve al mondo, quando abbiamo in Italia uno dei più grandi giacimenti di cobalto in Europa; io preferisco che sia fatto in Italia, secondo gli standard ambientali sociali e lavorativi del nostro Paese, piuttosto che in Congo, con il lavoro minorile, i mercenari, senza alcun rispetto degli standard ambientali e sociali. Dobbiamo farlo, e per farlo sono necessarie risorse europee, quindi è fondamentale il fondo sovrano europeo che, come fatto nel nostro Paese con il fondo sovrano che abbiamo creato con l’ultimo disegno di legge, possa sostenere con risorse comuni europee le imprese italiane ed europee che intendono investire nell’estrazione e nella lavorazione delle materie prime critiche nel nostro continente e anche altrove, per approvvigionarci”.

 


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