Politica

Maternità surrogata e madri detenute dividono la maggioranza

di Lino Sasso -


Come spesso accade sui temi considerati ‘etici’ la maggioranza si è ieri spaccata sulla maternità surrogata. Se all’interno dei singoli partiti molto spesso di invoca la libertà di coscienza su simili argomenti, non è dunque una novità che partiti differenti, seppur afferenti alla stessa coalizioni, assumano posizioni diverse. Lo stratto sulla maternità surrogata si è consumato ieri in commissione Giustizia a Palazzo Madama dove un emendamento a prima firma del capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, è stato bocciato dopo che il rappresentante del governo ne aveva chiesto il ritiro così da evitare di dover dare parere contrario. L’esponente leghista ha però chiesto egualmente di procedere con l’esame della proposta con la quale si prevedeva un’ulteriore stretta sulla maternità surrogata come reato universale (il carcere fino a 10 anni e la multa fino a 2 milioni di euro, sulla gestazione per altri) che, dopo una breve pausa dei lavori, è stato posto in votazione e bocciato dalla commissione, con Fratelli d’Italia e Forza Italia che hanno votato contro la proposta del Carroccio, così come fatto dalle opposizioni.

Quasi contestualmente, si sono vissuti momenti di tensione anche alla Camera nel corso dell’esame del ddl Sicurezza. “Il gruppo di Forza Italia non parteciperà al voto sugli emendamenti che riguardano l’articolo 12 del provvedimento che stiamo discutendo”, ha annunciato Paolo Emilio Russo, capogruppo azzurro in commissione Affari costituzionali, intervenendo a proposito dell’articolo che riguarda le madri detenute. “Comprendiamo le ragioni per cui la maggioranza ha inteso intervenire”, ha rimarcato Russo, “anche noi siamo persuasi che sia necessario creare le condizioni per cui la gravidanza non venga utilizzata strumentalmente – e cinicamente – come espediente per evitare il carcere, per assicurare impunità a delinquenti abituali. Riteniamo però che per penalizzare – giustamente – queste madri, che non sarebbero degne di essere chiamate tali, non si debbano colpire anche i figli piccoli che sono evidentemente innocenti a prescindere”.


Torna alle notizie in home