Attualità

PRIMA PAGINA – “Maternità surrogata e teorie gender contro la dignità”

di Andrea Canali -


In occasione del 75esimo anniversario della dichiarazione delle Nazioni Unite per i diritti umani, caduta lo scorso 10 dicembre 1948, il dicastero vaticano responsabile dell’ortodossia interviene con un suo documento per sottolineare l’importanza dei diritti umani dal punto di vista cattolico e quindi della dignità umana in generale. Tale ricorrenza ha offerto alla Chiesa l’opportunità di ribadire il principio secondo il quale “ogni essere umano deve essere riconosciuto e trattato con rispetto e con amore, proprio in ragione della sua inalienabile dignità” come afferma anche l’Onu. Quindi il Dicastero per la Dottrina della fede di cui è Prefetto il Cardinale argentino Victor Manuel Fernandez molto vicino a Papa Francesco, ieri, come preannunciato, ha divulgato la dichiarazione Dignitas infinita dedicata alla “dignità umana”. La stessa mette al centro l’uomo in quanto tale e l’importanza della vita umana, che merita sempre rispetto. Entrando nel merito del documento si può affermare che condanna apertamente l’aborto, il quale viene definito così: “Fra tutti i delitti che l’uomo può compiere contro la vita, l’aborto procurato presenta caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile”. Si parla anche del “suicidio assistito” di cui si è dibattuto molto nel recente passato, anche a livello di Corte Costituzionale italiana e l’eutanasia, che non possono essere considerati “leggi di morte degna”. Inoltre sono state affrontate altre tematiche sociali e di coscienza, sicuramente molto delicate parimenti a quelle affrontate già nel dicembre scorso come quella sull’autorizzazione a “benedire le coppie omosessuali”, ma questa volta si è andato oltre. Pensiamo, infatti, alla questione della “maternità surrogata”, definita “una pratica che lede gravemente la dignità della donna e del figlio fondata sullo sfruttamento di una situazione di necessità materiale della madre. Un bambino è sempre un dono e mai l’oggetto di un contratto”. La dichiarazione dell’ex Santo Uffizio ricorda quindi quanto affermato in passato dal Papa argentino: “Auspico (…) un impegno della Comunità internazionale per proibire a livello universale tale pratica”.
In merito alla tematica del “cambio di sesso”, aspetto che preoccupa da una parte i cattolici conservatori, e dall’altra soprattutto anche i genitori che sono coinvolti in tale delicato percorso, con i loro figli, l’ufficio della Santa Sede sembrerebbe orientato al parere negativo, o meglio dice: “Di norma, questo tipo di intervento rischia di minacciare la dignità unica che la persona ha ricevuto fin dal momento del concepimento”, considerando, peraltro, “l’assistenza medica a tal proposito, finalizzata a risolvere anomalie dei genitali già evidenti alla nascita o che si sviluppino successivamente”. Inoltre, in tale documento del dicastero vi è la preoccupazione crescente perché ancora oggi, nel mondo, alcune persone per la così detta “teoria del gender” – definita “pericolosa”, perché “annulla le differenze tra uomo e donna” – possano essere incarcerate, torturate e perfino perdere il bene primario della vita, semplicemente per il proprio orientamento sessuale.
E ancora si legge nella importante dichiarazione Dignitas infinita, che è da condannare “il dramma della povertà”, ma anche “la guerra” che è disumana e devastante e presente in varie parti del globo, e ancora l’aspetto del “travaglio dei migranti” insieme alla “tratta delle persone” oppure alla società dello scarto, in particolar modo dei “diversamente abili”. Infine la violenza gratuita, crudele, che spesso si manifesta attraverso gli abusi sessuali e la violenza contro le donne con il dramma dei femminicidi. Ma anche il nuovo male di questo secolo super tecnologico, ossia la “violenza digitale”, cioè le “nuove forme di violenza che si diffondono attraverso i social media, ad esempio il cyberbullismo” e la “diffusione della pornografia ma anche il gioco d’azzardo” sul web. Insomma tutti nuovi i mali della nostra era.


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