Esteri

Mattarella chiama l’Europa “Serve un’azione di sistema”

di Domenico Pecile -

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con il Presidente della Repubblica del Kenya, William Ruto,in occasione della visita di Stato nella Repubblica del Kenya (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)


“Non c’è più tempo: la lotta ai cambiamenti climatico deve partire subito”. L’appello del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al suo omologo del Kenya, William Ruto, è molto più di un appello. È un vero e proprio Sos perché il dramma della siccità è “un problema internazionale”. “Il tema è centrale – ha aggiunto – e un secondo tempo non c’è”. Insomma, nemmeno il tempo degli onori di caas in questa tre giorni in Kenya che l’incontro con Ruto ha subito affrontato le comuni emergenze. Accanto alla questione climatica, Mattarella ha affrontato anche quella dell’immigrazione, strettamente collegata all’emergenza climatica. “La siccità – ha affermato poco dopo – crea in molte regioni del mondo una crisi alimentare che spinge ulteriormente ad affrontare i fenomeni migratori. Vi sono zone dove non è più possibile la sopravvivenza alimentare a causa della siccità e questa spinge ulteriormente e comprensibilmente i flussi migratori. Quindi, quello del mutamento climatico è un tema centrale”.
Poco prima, salutando le massime autorità Mattarella aveva affermato che l’Italia è “accanto al Kenya, un pilastro di stabilità nel continente africano” e vogliamo che sia “intensificata la cooperazione dell’Ue con il Kenya. L’Italia considera il Kenya un esempio virtuoso di democrazia e di modello di crescita virtuosa e sostenibile”. I rapporti tra i nostri due Paesi sono eccellenti, aveva aggiunto. E nel cercare l’unità di intenti, Mattarella ha chiamato in causa anche il governo, spronandolo a un maggiore impegno. “Vi è una condizione generale del mondo – ha sottolineato – che sta sempre più richiamando tutti a una consapevolezza sull’impegno reale. Per quanto riguarda l’Italia, nel Pnrr vi sono strumenti che saranno utili ma è anche nel programma del Governo l’impegno nella lotta al cambiamento climatico”.
Ma non sono mancati neppure i riferimenti all’Ue alla quale Mattarella ha chiesto un maggiore impegno sul fronte della sicurezza. “Il problema della sicurezza – ha argomentato – riguarda la comunità internazionale, particolarmente gli europei che hanno rapporti con le aree in cui si manifestano queste difficoltà. Abbiamo parlato con il presidente Ruto dell’esigenza che l’Ue mantenga, continui e possibilmente intensifichi la presenza dei suoi militari nella forza multinazionale”. E ribadendo l’apprezzamento per il ruolo che il Kenya sta avendo anche nel Congo, Mattarella ha aggiunto che “è evidente che l’Ue e i Paesi europei possono collaborare secondo le richieste che ricevono dai Paesi della Regione, ma è necessario che lo facciano e non ci adopereremo dentro l’Ue perché questo venga assicurato”.
Ma il clou di questo battesimo keniota sono stati i tanti progetti di collaborazione in settori nevralgici. Mattarella ha infatti ricordato le eccellenti relazioni consolidate: “Consideriamo il Kenya un partner di grande importanza per l’Italia. Altri accordi seguiranno a quelli siglati questa mattina, anche perché le nostre comunità imprenditoriali hanno stretti elementi di collegamento e di collaborazione. Diverse nostre aziende operano in Kenya in progetti anche di grande importanza in diversi settori e questo è un segno di collaborazione su punti nevralgici che intendiamo sviluppare in maniera intensa, anche sul piano della realizzazione delle dighe, con il Governo italiano che intende contribuire alla veloce realizzazione superando le difficoltà che sono in via di accantonamento”.
E mentre il Capo dello Stato era impegnato a Nairobi, il ministro degli Affari esteri, Antonio Tajani, e il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, si trovavano in Egitto. Scopo della missione del primo un partenariato strategico che coniughi sicurezza alimentare e cooperazione nel settore agro alimentare tra l’Italia e l’Egitto.
Tajani, che era arrivato direttamente da Tel Aviv, ha incontrato al Cairo il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Una visita che si inquadra sul dialogo circa la crisi alimentare. Al centro c’è anche la cooperazione economica, la difesa e gli equilibri in Africa e Medio oriente e la questione migratoria sulla quale al-Sisi ha promesso un rinnovato impegno per fermare l’immigrazione clandestina e ha assicurato un intervento anche sul governo tunisino. Non è mancato un riferimento ai casi di Regeni e Zaki. “Sisi ci ha confermato la volontà di collaborare per trovar adagiate soluzioni”, ha commentato Tajani.

Torna alle notizie in home