Economia

Salari e sicurezza, la lezione di Mattarella sul lavoro

di Giovanni Vasso -

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella all’azienda BSP Pharmaceuticals S.p.a di Latina, in occasione della celebrazione della Festa del Lavoro, 29 aprile 2025. ANSA/ Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING NPK


Un tema fondamentale di civiltà, quello del lavoro che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affrontato ieri a Latina, dove ha preso parte alle celebrazioni all’azienda Bsp Pharmaceuticals. Il Capo dello Stato centra, da subito, alcuni degli argomenti chiave. La sicurezza, innanzitutto e poi la dignità dei salari. “Quella delle morti del lavoro è una piaga che non accenna ad arrestarsi e che, nel nostro Paese ha già mietuto, in questi primi mesi, centinaia di vite, con altrettante famiglie consegnate alla disperazione. Non sono tollerabili né indifferenza né rassegnazione”, ha tuonato Mattarella che ha aggiunto: “È evidente che l’impegno per la sicurezza nel lavoro richiede di essere rafforzato. Riguarda le istituzioni. Un lavoro che non può consegnare alla morte, ma sia indice di sviluppo, motore di progresso, sia strumento per realizzarsi come persona”. E quindi: “Il lavoro non può separarsi mai dall’idea di persona, dall’irriducibile unicità e dignità di ogni donna e di ogni uomo – ha affermato Sergio Mattarella -. Nessuno deve sentirsi scartato o escluso. La Repubblica è fondata sul lavoro. Il lavoro è radice di libertà, ha animato la nostra democrazia, ha prodotto eguaglianza e, dunque, coesione sociale”. Una premessa che è una presa di coscienza sul tema dei salari troppo bassi: “Permangono aspetti di preoccupazione sui livelli salariali, come segnalano i dati statistici e anche l’ultimo Rapporto mondiale 2024-2025 dell’Organizzazione internazionale del lavoro. L’Italia – nota il documento – ’si distingue per una dinamica salariale negativa nel lungo periodo, con salari reali inferiori a quelli del 2008’, nonostante l’avvenuta ripresa a partire dal 2024. Questo mentre, a partire dal 2022, la produttività è cresciuta”. Un paradosso che va risolto: “Sappiamo tutti come le questioni salariali siano fondamentali per la riduzione delle disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso. Tante famiglie non reggono l’aumento del costo della vita. Salari insufficienti sono una grande questione per l’Italia”. Infine, il Presidente ha rivolto un auspicio ai giovani concedendosi un’incursione pop: “Auguro per il Primo maggio gioia e serenità ai giovani che parteciperanno al tradizionale concertone di piazza San Giovanni a Roma. Buona festa del lavoro anche a chi il lavoro lo sta cercando. Buona festa a chi lo crea e a chi lo difende”.


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