Politica

Mattarella: “Dietro i numeri dei migranti ci sono le persone”

di Cristiana Flaminio -

SERGIO MATTARELLA


Da Rimini, il monito del Capo dello Stato Sergio Mattarella sul tema, caldissimo, dei migranti: “Dietro i numeri ci sono persone. Occorre un impegno, finalmente concreto e costante, dell’Unione Europea. Occorre sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori. È necessario rendersi conto che, soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il, crudele, traffico di esseri umani: la prospettiva, e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale” .

Il Presidente della Repubblica, dal Meeting di Comunicazione e Liberazione a Rimini, ha indicato quella che ritiene la strada giusta per assicurare “inserimento lavorativo ordinato; rimuovendo la presenza nascosta, incontrollabile, di chi vaga senza casa, senza lavoro e senza speranza; o di chi vive ammassato in centri di raccolta, sovente mal tollerati dalle comunità locali”. Per Sergio Mattarella, sui migranti, “occorre percorrere strade diverse. Se non se ne avverte il senso di fraternità umana, per una miglior sicurezza. Anche come investimento sul futuro delle relazioni, con i popoli di origine, che saranno – presto – sempre più protagonisti della scena internazionale”.

Il Capo dello Stato sottolinea che il senso di umanità deve guidare le azioni dei governi, nazionali e sovranazionali: “Nello studio, dell’appartamento, dove vivo, al Quirinale, ho collocato un disegno, che raffigura un ragazzino, di quattordici anni, annegato, con centinaia di altre persone nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo, si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto; la dimostrazione, che voleva venire in Europa – per studiare. Questo disegno, mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono, innumerevoli, singole, persone, con la loro storia, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro: tante volte cancellato”.

Ai giovani, poi, il Presidente della Repubblica rivolge alcune sentite raccomandazioni: “Non vi chiudete, non fatevi chiudere in tanti mondi separati. Usate i social, sempre con intelligenza; impedite che vi catturino, producendo una somma di solitudini. Non rinunciate mai alle relazioni personali, all’incontro personale, all’affetto dell’amico, all’amore, alla gratuità dell’impegno”. Infine un pensiero alla Romagna e all’Emilia ancora sconvolta dall’alluvione di giugno: “Non vanno lasciati soli”.


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