Attualità

Maturità, D’Orsi: “Un fritto misto troppo difficile per gli studenti”

di Edoardo Sirignano -

ANGELO D'ORSI DOCENTE


di EDOARDO SIRIGNANO

“Un fritto misto”. Così il noto sociologo Angelo D’Orsi definisce la prima prova dell’esame di maturità del 2023. Tra le sette tracce, sottoposte a 530mila studenti, l’attualità abbonda, mentre scarseggiano i classici. Per quanto riguarda l’analisi del testo, ritorna Quasimodo con la poesia “Alla nuova Luna” e spicca Moravia. Scelto un brano tratto dagli Indifferenti. Rispetto all’argomentativo, invece, le soluzioni sono tre. Il tema storico-politico si basa sull’ “L’idea di Nazione” di Federico Chabod. Quello scientifico, invece, è una riflessione sulla creatività umana, sulla corsa all’innovazione, prendendo spunto da Piero Angela. La proposta artistica-letteraria, infine, vede protagonista Oriana Fallaci ed è collegata alla guerra. Si chiede ai ragazzi di riflettere sul fatto che ancora oggi il susseguirsi di tensioni e conflitti non accenna a placarsi. C’è, poi, l’attualità: WhatsApp e una lettera aperta al ministro Bianchi sulla prova ai tempi del Covid. In particolare, quest’ultima non manca di generare polemiche. C’è un vero e proprio scontro tra l’attuate titolare del dicastero Valditara e chi lo ha preceduto. A parte un chiarimento di facciata, l’esponente dell’esecutivo aveva parlato di “provocazione politica”, di “offesa gratuita”. Una cosa è certa, per un esperto come De Masi sembra manchi un’idea regolativa.

Cosa ne pensa del primo esame proposto da un ministro di centrodestra?

La maturità dovrebbe essere una cosa seria. Per un governo di destra che mira a essere autorevole, si spazia troppo da una cosa all’altra. Siamo di fronte a quelle che nel giornalismo vengono chiamate “frattaglie”, buttate a caso agli studenti.

Stiamo parlando di un compito semplice o difficile?

Nessuna traccia sembra facile. Sono abbastanza complicate. Anche quella che prende spunto da un articolo di Repubblica, non è semplice come sembra, anche per un adolescente che vive nell’epoca di WhatsApp. È un errore, a mio parere, proporre un argomento del genere, troppo banale per come intendo l’Esame di Stato.

A cosa si riferisce?

Non mi ritrovo con una prova che tiene conto più dei giornali che di quanto è realmente inserito nei programmi. Non è un bel segnale.

La novità è certamente la “nazione” di Chabod…

La mia opinione è che il ministro ha proposto l’autore senza sapere cosa volesse dire. L’idea era lanciarlo in ottica pseudo-nazionalista. La verità, però, è che il testo proposto dice l’esatto contrario di quanto si vuole far passare. Chabod ci ricorda innanzitutto che il Risorgimento è stato un grande moto europeo e non solo italiano, tesi tra l’altro sostenuta da Gramsci. Mazzini, poi, ha un pensiero tutt’altro che nazionalista. La Giovane Italia era più democratica di quanto immaginiamo e non mi riferisco ai dem attuali.

Cosa ne pensa, invece, della polemica tra Valditara e chi lo ha preceduto?

L’ho trovata una gaffe. Alla maturità devi discutere dei classici o porre problemi con i quali lo studente si è confrontato durante il quinquennio o almeno il triennio. Proporre una lettera aperta, che non si sa da chi sia stata scritta e relativa a un tema che ha a che fare con un momento particolare della storia, mi sembra fuori luogo. Il mio giudizio su Bianchi è pessimo, così come lo è su Valditara, ma in questo caso ritengo che sia giusto proporre un qualcosa che genera polemiche, tra l’altro su cose superate.

Quale la sua idea, poi, rispetto alla traccia di Fallaci?

È interessante, ma il modo in cui la si espone confonde abbastanza. Come viene posto il tema, sembra che i capi fanno la storia e le masse la subiscono.

Attuale proporre WhatsApp, così come un riferimento ad Angela?

Parlare della nota chat di messaggistica mi sembra andare troppo dietro alla cronaca, agli usi e ai costumi. In questo modo, si butta giù un esame. Sono vecchio stampo. Ho un’altra concezione della maturità. Mi sembra, invece, molto più interessante il tema su Angela, che però non è semplice. Pone una serie di questioni molto importanti. Il problema è che stiamo parlando di argomenti troppo elevati per studenti delle superiori. Nel quinquennio certamente non hanno mai affrontato bene temi del genere.

Bocciate, quindi, tutte le scelte del Miur?

Chabod è una scelta vincente, pur avendo il ministro altre intenzioni.


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