Cronaca

Maxi blitz contro la criminalità cinese: 13 arresti in tutta Italia

Bliz della polizia contro la criminalità cinese, 13 arresti in 24 province, banche abusive per il riciclaggio

di Gianluca Pascutti -


Scoperta una rete nazionale cinese di attività illecite e banche abusive

Una vasta e articolata operazione di polizia ha colpito duramente la criminalità organizzata riconducibile ad alcuni gruppi legati alla comunità cinese in Italia. Il bilancio dell’azione è significativo: 13 persone arrestate, 31 denunciate, oltre 73.000 euro di sanzioni amministrative e il sequestro di circa 23.000 euro in contanti.

Un’azione coordinata e capillare

Il blitz, definito ad “alto impatto”, è stato coordinato dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine, ed è stato messo in atto in ben 24 province italiane. Hanno partecipato le Squadre Mobili di città strategiche come Milano, Roma, Firenze, Bologna, Catania, Verona, Udine, Treviso, Genova, Prato, Padova, Cagliari e molte altre.

Questa vasta mobilitazione testimonia quanto il fenomeno sia diffuso e radicato nel nostro territorio.

Crimini sotto la lente: non solo prostituzione e droga

L’indagine ha messo in luce una lunga serie di attività illecite riconducibili a organizzazioni criminali di matrice cinese. Tra i reati più gravi: immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione e del lavoro, contraffazione di prodotti, detenzione abusiva di armi, distribuzione di sostanze stupefacenti.

Ma tra i fenomeni più preoccupanti emersi durante l’indagine, c’è anche l’uso sistematico dell’hawala, un sistema di trasferimento di denaro clandestino, altamente efficace, ma completamente al di fuori dei circuiti bancari ufficiali.

Hawala: la banca fantasma del crimine

Il meccanismo dell’hawala, pur essendo antichissimo, viene oggi utilizzato da numerose organizzazioni criminali per trasferire grosse somme di denaro da un paese all’altro senza lasciare traccia. Questo strumento si è rivelato centrale non solo per i gruppi cinesi, ma anche per altre reti criminali operanti in Italia, specialmente nei traffici internazionali di droga e migranti.

In pratica, si tratta di una sorta di banca parallela, che elude totalmente i controlli e i vincoli normativi, diventando così un canale perfetto per il riciclaggio di denaro sporco.

Lotta senza confini

La criminalità organizzata non conosce confini, e l’operazione condotta dalla Polizia italiana dimostra la determinazione delle forze dell’ordine nel contrastare i fenomeni più insidiosi e meno visibili. Le attività illecite smascherate non solo danneggiano l’economia legale, ma alimentano circuiti pericolosi che minacciano la sicurezza e la giustizia sociale.


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