Esteri

Mc Donald’s dice addio alla Russia

La nota catena americana ha ceduto tutti i suoi ristoranti nel Paese di Putin.

di CdG -


Era il 1 febbraio 1990 quando, con dichiarazioni in pompa magna e resoconti dell’evento su tutti i giornali, ha aperto i battenti il ristorante McDonald’s di Mosca, il primo del genere in terra russa: ora, a distanza di poco più di cinquant’anni, il lungo rapporto tra la nota catena americana di fast food (il primo brand occidentale ad entrare in URSS) e il Paese degli Zar sta per interrompersi bruscamente. E’ delle scorse ore, infatti, la notizia diffusa da Bloomberg secondo la quale i vertici dell’azienda statunitense cederanno a breve tutti gli 850 punti vendita con la M gialla in terra di Russia ad un acquirente locale.
La decisione è da ricollegarsi al conflitto russo-ucraino: “La crisi umanitaria causata dalla guerra e il precipitare delle condizioni operative hanno portato a concludere che la proprietà dell’attività in Russia non è più sostenibile né coerente con i valori di McDonald’s” ha spiegato in una nota la direzione della celebre catena di ristoranti. Nel dare la notizia, inoltre, l’amministratore delegato ha tenuto a precisare che “la dedizione e la fedeltà dei dipendenti e delle centinaia di fornitori russi” hanno reso difficile la decisione. “Abbiamo un impegno nei confronti della nostra comunità globale – ha poi aggiunto – e dobbiamo rimanere saldi nei nostri valori”.
Come ricordano i media, tra l’altro, non è la prima volta che la vita dei ristoranti McDonald’s si incrocia con le vicende politiche russe: già nel 2014, infatti, la catena aveva chiuso alcune sedi a causa degli avvenimenti in Crimea.
Tornando agli ultimi sviluppi, già ai primi di marzo il noto marchio della ristorazione a stelle e strisce con sede a Chicago aveva annunciato la chiusura temporanea dei suoi ristoranti. Ieri, invece, il riferito annuncio, assai più drastico e definitivo. Un annuncio che secondo fonti specializzate è costato a McDonald’s un calo a Wall Street dell’1,09%.
Secondo l’agenzia Tass, comunque, a giugno i ristoranti riapriranno i battenti ma con un nuovo nome, che pare sarà “Zio Vanja”, neonato brand ispirato nel nome all’omonima opera teatrale di Anton Cechov.
Il simbolo della catena sarà una B (che in cirillico corrisponde alla V di Vanja) gialla su sfondo rosso: un marchio, questo, che risulta essere stato depositato già lo scorso 12 marzo. La nota prosegue comunicando che “la catena sarà mantenuta, come anche il menù e i posti di lavoro”. Elemento quest’ultimo molto importante, dato che gli impiegati dell’azienda, nelle varie funzioni e ruoli, sono oltre 60 mila. Nella nota stampa si legge inoltre che “oltre il 90% dei fornitori sono russi e continueranno a lavorare con loro. Di fatto dunque cambierà solo il nome”.


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