Esteri

Medio Oriente, lontano accordo su ostaggi e tregua. Nuovi raid in Yemen

di Claudia Mari -


Il conflitto in Medio Oriente prosegue ormai da oltre 120 giorni, ma non sembra vedersi ancora un accordo tra Hamas e Israele su una tregua e su gli ostaggi. Difatti, sembrerebbe che lato Hamas siano pronti a rifiutare la proposta di accordo su tregua e rilascio degli ostaggi che è stata presentata al gruppo palestinese dopo la riunione di Parigi del 28 gennaio. 

La bozza dell’accordo – che prevedrebbe il rilascio degli ostaggi in più fasi, accompagnato da pause graduali nei combattimenti e dalla consegna di aiuti a Gaza – era stata discussa a Parigi da rappresentanti di Qatar, Egitto, Israele e Usa.

Ma secondo il Jerusalem Post, che cita Al-Arabiya, Hamas intende chiedere a Israele di liberare un maggior numero di detenuti palestinesi. Inizialmente una tv saudita aveva riferito che la risposta di Hamas sulla proposta di accordo sarebbe arrivata domenica sera, ma così non è stato.

E in merito il rifiuto, il leader di Hamas Yahya Sinwar, ritenuto la mente del massacro del 7 ottobre, intende chiedere solide garanzie sulla fine della guerra e sul ritiro dell’esercito israeliano – entrambi punti sui quali Tel Aviv ha già espresso il suo no. Da Tel Aviv, Netanyahu ha fatto sapere che Israele “non accetterà ogni accordo, e non a qualsiasi prezzo”. 

Intanto, è atteso oggi l’arrivo in Israele del segretario di Stato Usa Antony Blinken, al suo quinto viaggio in Medioriente dall’inizio della guerra, mentre lo sforzo statunitense continua nello Yemen con attacchi aerei che continuano dopo i raid condotti insieme al Regno Unito.

L’esercito americano afferma di aver “effettuato un attacco per legittima difesa” contro “un missile da crociera terrestre degli Houth” e poi contro “quattro missili da crociera anti-nave, pronti per essere lanciati contro le imbarcazioni nel Mar Rosso”. 

Washington “ha identificato i missili nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi e ha stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le imbarcazioni della marina americana e dei mercantili nella regione”


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