Esteri

Medvedev attacca gli occidentali: “Bastardi e degenerati, vogliono la nostra morte”

di Adolfo Spezzaferro -


La replica di Di Maio: “Minacce contro chi sta cercando la pace” (Ma è veramente così?)

“Sono bastardi e degenerati. Vogliono la morte per noi, per la Russia. E finché sarò vivo farò il possibile perché spariscano”. Nuovo attacco del vice presidente del Consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitry Medvedev, contro i Paesi dell’Occidente. “Mi chiedono spesso perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio”, rincara la dose il fedelissimo del presidente russo Vladimir Putin.

Parole che hanno suscitato l’indignazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio. “Gravissime e pericolose le affermazioni di Medvedev. Sono parole inaccettabili, che ci preoccupano fortemente anche perché arrivano dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo”, dice l’esponente M5S. “Non è un segnale di dialogo, non è un’apertura verso un cessate il fuoco, non è un tentativo di ritrovare la pace, ma sono parole inequivocabili di minaccia verso chi sta cercando con insistenza la pace”, aggiunge Di Maio. “È doveroso smettere di alimentare tensioni con provocazioni e minacce: per arrivare alla pace – ribadisce il ministro – non basta l’apertura dell’Ucraina e la spinta della comunità internazionale, ma serve la Russia e la volontà di dialogo di Putin”. “Le affermazioni che arrivano oggi, invece, non lasciano dubbi e allontanano da parte russa la ricerca della pace. Piuttosto danno linfa a una campagna d’odio contro l’Occidente, contro quei Paesi che stanno cercando con insistenza la fine delle ostilità in Ucraina”, conclude Di Maio.

Ieri mattina, sempre con un post su Telegram, Medvedev si era scagliato contro la Commissione Ue per l’adozione del sesto pacchetto di sanzioni, “sicuramente per fare a pezzi l’economia russa”. Sull’ embargo petrolifero graduale, l’ex presidente russo ha sottolineato che “non c’è modo di abbandonare immediatamente il nostro petrolio…”. E poi: “Ora gli europei dovranno setacciare il mondo alla ricerca di materie prime della stessa qualità. In tal modo, dovranno affrontare una carenza di alcuni tipi di carburante, come il diesel, necessario per i camion e le attrezzature agricole. E sanno che dovranno ancora trovare escamotage per ottenere le nostre materie prime, in qualche modo pagarle, aggirando le loro stesse idiote sanzioni. E questo nonostante i camionisti siano già in sciopero in Italia, Polonia e Ungheria e abbiano bloccato l’ingresso di auto straniere. Le autorità bastarde di Varsavia si sono rifiutate del tutto di fornire materie prime all’Ucraina”.

Che Medvedev sia un falco o il “poliziotto cattivo” – tradizionalmente in coppia con il “poliziotto buono”, ossa il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov – è cosa nota. Che l’ex presidente russo abbia cestinato il piano di pace italiano è altrettanto conclamato. Tuttavia va detto che il fedelissimo di Putin da giorni invita anche al dialogo, “purché sia basato sul rispetto”. Insomma, per Medvedev è una questione di contenuto, più che di forma. E allo stato attuale i Paesi dell’Occidente stanno facendo di tutto per allontanare il tavolo dei negoziati. Perché se – come ha ammesso candidamente lo stesso presidente Usa Joe Biden – l’obiettivo è armare Kiev tanto da riuscire a costringere la Russia ad accettare un cessate il fuoco, Mosca dal canto suo non resterà con le mani in mano. Non a caso ieri il ministro degli Esteri russo Serghej Lavrov ha avvertito che più Usa e Regno Unito forniranno missili a lunga gittata agli ucraini, più le forze russe estenderanno la loro offensiva e amplieranno le loro conquiste.

Insomma, non è esattamente il clima giusto per i negoziati. E neanche è corretto dire che è solo colpa dei russi. Da Medvedev a Peskov e Lavrov, infatti, da giorni la Russia offre la possibilità di sedersi al tavolo dei colloqui. Ma dall’altra parte, al contrario, troviamo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che non fa che ripetere che “la vittoria sarà nostra” e “riconquisteremo tutti i territori occupati”.

Adolfo Spezzaferro


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