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Melina Frattolin: arrestato il padre

di Priscilla Rucco -

epa12249783 A view of the Morskie Oko (Eye of the Sea) lake on a sunny day in the Tatra Mountains, near Zakopane, southern Poland, 20 July 2025. Morskie Oko is the largest and fourth deepest lake in the Tatra Mountains. EPA/GRZEGORZ MOMOT POLAND OUT


Melina Frattolin era una bimba di soli 9 anni ed abitava in Canada. La denuncia di sparizione era stata presentata dal padre il 19 luglio sera, in cui era sorta la preoccupazione che quella denuncia potesse nascondere ben altro.

Il papà della bambina, l’imprenditore Luciano Frattolin, di origini italiane, 45 anni, aveva anche   ipotizzato un rapimento della piccola per motivi economici ai fini del riscatto.

La sparizione della piccola Melina, sarebbe avvenuta nella zona di sosta lungo l’uscita 22 della I-87 a Lake George (New York), dove l’imprenditore si sarebbe fermato verso le 21, versione che tra gli investigatori, aveva sollevato molti dubbi e quesiti.

L’Ufficio della Contea di Warren, che ha fatto partire immediatamente le ricerche, dopo la denuncia presentata da Frattolin, con l’avanzamento delle indagini ha notato le incongruenze temporali e logistiche, nella versione dei fatti fornita dell’uomo, fino a quando non ha trasferito le indagini al dipartimento della Polizia di New York. In un primo momento l’imprenditore avrebbe parlato di rapimento, poi che la figlia si sarebbe diretta in autonomia sul furgone bianco dove due uomini l’avrebbero poi rapita. 

Frattolin, che da qualche anno viveva nella regione del Quebec, cresciuto tra Milano e l’Etiopia (Gambela), nato da padre italiano e madre etiope è un imprenditore nel settore specifico del caffè. Separato dalla ex moglie dalla quale aveva avuto Melina, dal 2019, la custodia esclusiva della figlia era stata affidata alla madre. Le prime domande che le autorità si sono poste, riguardano il luogo di residenza di Melina e del padre e, come abbia fatto la piccola di soli 9 anni, ad arrivare dal Canada alla città di Ticonderoga. Secondo la versione ufficiale del padre (da confermare), i due erano in vacanza dall’11 di luglio tra il Connecticut e New York, prima di fare rientro in Canada, dove la mamma della bambina, la stava aspettando.

Attualmente, il ritrovamento del corpo senza vita della piccola, ritrovato in un fiume poco profondo, nei pressi del lago George (NY), al confine con il Vermont (due giorni dopo la denuncia della scomparsa), ha iniziato a far partire gli investigatori della posizione (e dell’alibi) del padre di Melina, tanto da accusarlo di omicidio di secondo grado, senza premeditazione, ma con occultamento di cadavere. Allo stato attuale delle indagini, non può certamente essere esclusa nessuna pista, ma nella nota della polizia viene riportato che, attualmente, non vi è alcuna indicazione che possa trattarsi di rapimento, escludendo, però, la possibilità che vi siano minacce per la salute pubblica, a seguito del ritrovamento del cadavere. Rober McConnell, capitano della polizia dello stato di N.Y. ritiene che sia possibile che Melina, sia stata uccisa il 19 luglio. L’autopsia, effettuata su melina Frattolin, indica una morte per “asfissia da annegamento”.  Secondo l’accusa, Luciano Frattolin, avrebbe ucciso la figlia Melina, per poi nascondere il corpo della bambina, sotto un tronco in acqua. La motivazione potrebbe essere quella che Luciano, non voleva riportare all’ex moglie, la figlia e da qui, l’estremo ed insano gesto. Durante l’udienza preliminare, l’imputato si è dichiarato non colpevole delle accuse che sono state mosse contro di lui. Attualmente Luciano Frattolin si trova in custodia (dove rimarrà, almeno, fino alla prossima udienza).


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