Politica

Meloni: “Combatteremo insieme gli schiavisti del terzo millennio”

di Domenico Pecile -


Con quello di ieri gli incontri sono già quattro. Ieri ha fruttato la sottoscrizione di tre trattati. Un suggello importante a un dialogo con il presidente tunisino, Kais Saied, che il premier Meloni sta coltivando dall’inizio del suo mandato. Il suo obiettivo è quello di corroborare i principali ambiti della cooperazione bilaterale: attuazione del Piano Mattei per l’Africa, cooperazione in materia migratoria e processo di Roma, cooperazione energetica ed economica. Gli accordi siglati ieri riguardano un Memorandum d’intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Ministero dell’Insegnamento e della ricerca scientifica (siglato per l’Italia dal ministro Bernini); un accordo per il sostegno al bilancio generale dello stato tunisino nel settore dell’energia rinnovabile e dell’efficienza energetica (Vice ministro Cirielli), una nuova linea di credito in favore delle Pmi (firma del presidente Simest e direttore degli Affari europei e internazionali di Cdp, Pasquale Salzano). “Sappiamo che la Tunisia non può diventare il Paese in cui rimandare gli emigranti dal resto dell’Europa. Su questo dobbiamo rafforzare la cooperazione. Vogliamo coinvolgere le organizzazioni internazionali e lavorare sui rimpatri”, ha spiegato il presidente del Consiglio. Un riferimento questo al nuovo regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione (avversato da Pd, 5 Stelle e Verdi e sinistra), ratificato dal Parlamento europeo lo scorso 10 aprile, che introduce norme più severe per i richiedenti asilo ed espulsioni più facili verso i Paesi terzi da cui partono più spesso per raggiungere il Vecchio continente, Tunisia inclusa. E in merito va segnalata la dichiarazione del presidente tunisino rilasciata lunedì, durante un vertice del Consilio nazionale di sicurezza, secondo cui “la Tunisia non si piegherà alla volontà di coloro che vogliono farne un luogo di rifugio per i migrati subsahariani, né di transito, né di insediamento”. Meloni ha ribadito l’intenzione dell’Italia di lavorare soprattutto “sui flussi regolari e il decreto flussi prevede l’ingresso di 12 mila tunisini formati che potranno venire legalmente in Italia. Credo che si possa fare sul fronte dell’immigrazione legale molto di più da parte dell’Italia”. Al proposito va ricordato il successo di un recente progetto pilota per la formazione di 38 giovani tunisini che hanno seguito la formazione in Tunisia e saranno assunti in Italia nelle imprese edili attive sui cantieri con fondi del Pnrr. Non solo, ma un progetto di più largo respiro prevede di portare in Italia duemila lavoratori tunisini nell’arco dei 36 mesi. E proprio in virtù di questi progetti il presidente del Consiglio ha rimarcato il fatto che il rapporto italo-tunisino deve combattere “gli schiavisti del terzo millennio, le organizzazioni della mafia che pensano di poter sfruttare legittime aspirazioni di chi vorrebbe una vita migliore per fare soldi facili”. Da segnalare, infatti, che nelle ultime settimane ci sono stati ben 5.578 arrivi irregolari via mare dalla Tunisia (+337,52% in un mese. Dunque, un aumento che preoccupata i due Stati. Le autorità tunisine hanno comunicato al riguardo di avere intercettato in mare e riportato a terra almeno 12.764 migranti, in gran parte cittadini provenienti da Paesi dell’Africa Subsahariana, dall’inizio di quest’anno. Infine, da non dimenticare che l’Italia è oggi il primo fornitore commerciale della Tunisia. L’export dell’Italia in Tunisia è stato pari a 1,376 miliardi di dinari (circa 441 milioni di euro) nel primo bimestre del 2023. Le importazioni dalla Tunisia sono ammontate a 1,965 miliardi di dinari tunisini (circa 590 milioni di euro). Il saldo della bilancia commerciale è quindi di 590 milioni di dinari tunisini (corrispondenti a 176 milioni di euro) a favore della Tunisia. Questi dati confermano, comunque, un trend consolidato anche nel 2023. E cioè che Roma sta aiutando a superare le sue difficoltà economiche e finanziarie senza perdere la sua posizione di mercato.


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