Ambiente

Meloni e Al Jaber all’unisono sulla prossima Cop28

di Angelo Vitale -


All’unisono Meloni e Al Jaber sulla prossima Cop28. Puntano entrambi a “una giusta transizione, affrontando la sua dimensione sociale ed economica e garantendo la creazione di posti di lavoro di qualità”: le dichiarazioni ufficiali al termine dell’incontro nella serata di martedì a Palazzo Chigi tra la presidente del Consiglio e il presidente della Cop28 ricalcano il refrain che ha ispirato l’azione del governo Meloni in Europa: la sostenibilità non può essere solo ambientale e deve essere anche sociale ed economica, con particolare riguardo alle dinamiche del lavoro da preservare durante la transizione ecologica. Unità di intenti, quindi, tra Meloni e Al Jaber, con il petroliere-presidente designato della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici previa a fine anno.

Meloni – fa sapere Palazzo Chigi – “ha condiviso con Al Jaber l’urgenza e l’importanza di accelerare gli sforzi globali per guidare progressi rapidi su tutti gli elementi dell’agenda sul cambiamento climatico, riconoscendo al contempo l’importanza di portare avanti gli sforzi di decarbonizzazione”.

Apprezzati, gli sforzi “per un processo che ha come obiettivo quello di concordare una chiara tabella di marcia per accelerare i progressi attraverso una pragmatica transizione energetica globale, un approccio “che non lasci indietro nessuno” e un’azione inclusiva per il clima”.

La COP 28 si terrà all’Expo City di Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre. Al Jaber, dal suo canto, circa l’incontro con Meloni, ha fatto conoscere ai media arabi le sue convinzioni: “Il mondo triplicherà la capacità mondiale di energia rinnovabile entro il 2030, eliminando completamente le emissioni da tutte le fonti energetiche” e di aver condiviso con la premier italiana la necessità di “investimenti nella sicurezza alimentare e idrica, nella salute, nelle soluzioni basate sulla natura e nella protezione degli ecosistemi naturali”, guardando anche ad un sistema di finanza globale che governi l’impegno comune. Ribadita anche “l’importanza di realizzare il Global Stocktake per portare avanti l’azione globale per il clima, fondamentale per affrontare i problemi e le soluzioni richieste nello sforzo globale sul clima”.

A Roma, Al Jaber ha incontrato anche il Papa. L’assise internazionale per discutere della crisi climatica, che si svolgerà negli Emirati Arabi Uniti, era stata citata esplicitamente dall’ultima Esortazione apostolica del pontefice, “Laudate Deum”. In questa occasione, Francesco aveva scritto che la conferenza sul clima di Dubai, “può essere un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere”.


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