Meloni ospita Rutte a Palazzo Chigi, focus su spese difesa e sostegno a Kiev
Un'ora di colloquio tra la premier e il segretario della Nato in vista del prossimo vertice
È durato circa un’ora l’incontro di questa mattina tra il segretario generale della Nato Mark Rutte e la presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni. L’incontro è iniziato intorno alle undici e s’è concluso poco dopo mezzogiorno. Sul tavolo c’erano i temi caldissimi del dibattito politico e internazionale specialmente in Europa e in Occidente. A cominciare dalla questione delle spese per la difesa proseguendo, poi, per la conferma del sostegno all’Ucraina.
La nota di Palazzo Chigi
Stando a quanto riporta una nota ufficiale diramata proprio dalla presidenza del Consiglio, l’incontro tra Meloni e Rutte ha rappresentato “uno scambio approfondito” in vista del prossimo vertice Nato. Un summit preparatorio per nulla banale dal momento che sul piatto c’è la richiesta avanzata dal presidente americano Donald Trump di portare le spese per la difesa al 5% del Pil. Uno sforzo importante che, però, potrebbe causare problemi di natura politica e non solo economica ai bilanci dei Paesi coinvolti. La nota prosegue asserendo che un focus particolare è stato dedicato “alle spese per la sicurezza collettiva e alla costruzione di un’industria per la difesa sempre più innovativa e competitiva, in complementarità con l’Ue”. Insomma, riarmo europeo e coordinamento atlantico.
“Vicini all’Ucraina”
In coda alla nota, è stato riaffermato “il sostegno all’Ucraina e il ruolo dell’Alleanza atlantica quale pilastro imprescindibile per la difesa collettiva, nonché l’importanza di un approccio a 360 gradi alla sicurezza euroatlantica”. Una frase, questa, che sembra andare nel senso di confermare la volontà dell’Europa, o quantomeno dell’Alleanza atlantica, di procedere se non a un riarmo quantomeno a una rivalutazione delle proprie forze e a una rimodulazione, va da sé accrescitiva, degli investimenti nell’ambito militare e della difesa.
La polemica dopo il summit Meloni-Rutte
Il M5s guida la fronda e accusa governo e Nato di portare il Paese sull’orlo della catastrofe: “Il piano di spese militari che il segretario generale della Nato Mark Rutte porterà oggi a Palazzo Chigi è irricevibile. Se Giorgia Meloni avesse davvero a cuore le sorti del nostro Paese direbbe no grazie a questo suicidio geopolitico ed economico”, scrivono in una nota i parlamentari europei pentastellati. Che incalzano: “Il target del 5% delle spese militari rispetto al pil comporterebbe un aumento di quasi 70 miliardi euro l’anno rispetto a quanto lo Stato stanzia già oggi per la difesa. Questo incremento di spesa, come ricordato appena ieri dall’Ufficio parlamentare bilancio, non si potrà realizzare se non con un aumento delle tasse o con un consistente taglio al welfare. L’idea poi di usare la clausola di salvaguardia, prevista dalle nuove regole del Patto di stabilità, è un boomerang visto che trasferirebbe sulle future generazioni il peso di un ulteriore debito”.
Torna alle notizie in home