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Meno banche e sportelli ma la digitalizzazione non c’entra

di Cristiana Flaminio -

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Sempre meno banche, sempre più grandi e la digitalizzazione non è la causa dei mali. Ma solo un paravento. Si può iniziare a dire addio alla banca di prossimità. Stando a un report della fondazione Fiba, presentato da First Cisl, in trent’anni l’ecosistema italiano degli istituti di credito ha registrato una vera e propria estinzione di massa. Quella delle banche popolari (erano 92 nel 1996, ne sono sopravvissute solo diciotto) e del credito cooperativo. Ne restano pochissime, appena 184. Rispetto al 1993, il numero degli istituti di credito operanti in Italia, s’è più che dimezzato. Allora erano 1.037, oggi ne sono “appena” 434.

In Polonia e in Austria ce ne sono di più, rispettivamente 537 e 443. La Germania è pressoché inavvicinabile, con 1.381 banche. L’Italia fa meglio soltanto della Francia, dove sono operativi 394 istituti di credito. Ma i numeri drammatici riguardano gli sportelli. Nel 2008 erano poco più di 34mila. Oggi ce ne sono meno di 21mila. E la cura dimagrante delle filiali non è ancora finita.

La conseguenza è che scende, drammaticamente, il numero dei Comuni in cui è presente una banca: erano 5.479 trent’anni fa, ne sono 4.785 oggi. Cifre drammatiche che testimoniano il disimpegno territoriale. Accompagnato dall’evoluzione digitale che, comunque, fa registrare in Italia numeri che non sembrano perfettamente in linea con le medie europee. In particolare, secondo i dati Fiba, il 48,3% della popolazione italiana utilizza i servizi digitali contro il 59,6% della media Ue. Una percentuale che precipita, tra gli over 65, fino al 25,8%, contro la media Ue del 36,1%. Fiba è sicura: che la digitalizzazione delle banche sia causa della desertificazione è quindi un falso mito.


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