Messico: frenata sull’estradizione di ‘El Nini’, boss del fentanyl
La giudice federale María del Carmen Sánchez Cisneros ha rallentato sull’ipotesi di un’estradizione immediata negli Stati Uniti di Néstor Isidro Pérez, alias ‘El Nini’, considerato il capo della sicurezza dei ‘Los Chapitos’, i figli del narcotrafficante di droga Joaquín ‘El Chapo’ Guzmán che sconta l’ergastolo nel carcere Adx Florence negli Stati Uniti.
La giudice non ha accolto la richiesta in attesa che entro 3 giorni il narcotrafficante, arrestato mercoledì nello stato di Sinaloa e trasferito nel carcere di massima sicurezza di Altipiano, di ratificare il ricorso in suo favore, poiché non presenta alcuna firma e quindi potrebbe non essere valido, secondo quanto riporta il giornale ‘El Universal’.
‘El Nini’ era ricercato negli Stati Uniti come uno dei responsabili del del massiccio afflusso di fentanyl nel Paese, per possesso di armi e riciclaggio di denaro. E su di lui gli Usa avevano messo una taglia di 3 milioni di dollari.
Secondo la Drug Enforcement Administration (DEA) statunitense, il cartello di Sinaloa è in “gran parte” responsabile del traffico della letale sostanza sul suolo americano negli ultimi anni.
Joe Biden si è congratulato con il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador per la cattura del narcotrafficante, definita “la dimostrazione dell’impegno di Usa e Messico di proteggere le nostre comunità dalla violenza, contrastare i cartelli e mettere fine alla piaga del fentanyl illecito che sta colpendo così tante famiglie”. Un successo anche politico che i due leader vogliono mettere in vetrina.
Oltre al “El Chapo”, negli Stati Uniti è stato estradato lo scorso settembre il suo figlio maggiore Ovidio Guzman Lopez. Nel comunicato con cui ringraziava le forze di sicurezza messicane per la cattura di Salas, l’attorney general, Merrick Garland, ha detto gli Usa “chiedono una veloce estradizione dal Messico per fronteggiare qui da noi la giustizia”.
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