Cultura & Spettacolo

Michele Criscitiello: “Cerco la perfezione, Sportitalia vincente in tv e come brand”

L'intervista al conduttore e colonna portante del canale sportivo che raccoglie consensi e ascolti

di Nicola Santini -


Dietro l’irresistibile ascesa di Sportitalia c’è sicuramente lui: Michele Criscitiello. Giornalista, conduttore, direttore ma soprattutto nelle vesti di imprenditore, Criscitiello è riuscito a trasformare Sportitalia in una tra le emittenti più seguite in assoluto del panorama televisivo italiano.

Un bilancio dell’annata televisiva che Sportitalia si lascia alle spalle?
“È stata una annata di consolidamento. Non si può sempre crescere e non si possono fare sempre grandi colpi. Negli ultimi due anni abbiamo aumentato share e reach del 35% e aver consolidato ascolti e fatturato per noi è stato un grande traguardo. Doveva esserci la Coppa d’africa che è il nostro fiore all’occhiello ma l’hanno spostata di 12 mesi quindi l’avremo a dicembre e gennaio. Siamo contenti ma ora stiamo lavorando non solo su Sportitalia come tv ma inteso come brand e lo sportitlia village ne è la lampante dimostrazione”.

Ci regalerebbe qualche anticipazione legata alla prossima?
Coppa d’africa, come dicevo, che ci garantisce ascolti top. Il campionato primavera per il 13esimo anno consecutivo in esclusiva su sportitalia e credo che non rinnoveremo il campionato arabo dopo due anni. Anche se ci sono tanti big e tanti italiani purtroppo gli ascolti non ci hanno premiato. Confermato il campionato argentino già partito col botto”.

Di tutti i traguardi finora raggiunti da Sportitalia, di quale va maggiormente fiero?
“Ovviamente i conti in utile. Nel 2014 avevo preso in gestione un brand che era sporco e che nessuno voleva. La gestione precedente aveva fatto 82 milioni di debiti. Quando parlavi di sportitalia la gente scappava. Io ci ho riprovato. Da solo. Prima come gestore della tv, come direttore, poi come socio al 50% e infine come azionista al 100%. Dare cosi tanti posti di lavoro, fare ascolti importanti in chiaro senza diritti top e costosi e avere i conti e il bilancio ogni anno in utile credo dopo 11 anni sia un miracolo per una tv che aveva portato i libri in tribunale nel dicembre del 2013”.

Direttore, giornalista, conduttore e imprenditore: come riesce a conciliare tutti questi aspetti legati alla sua professione?
“Dormendo 4 ore a notte. Ho il grande difetto di essere maniacale nel controllo di tutto ma a volte è difficile avere tutto perfetto come vuoi tu. La perfezione non si raggiunge ma dobbiamo avvicinarci. Il conduttore lo faccio alle 23 ma la redazione prepara tutto in giornata. Ormai il mio piacere è fare l’imprenditore, creare cose nuove, da zero e sviluppare nuovi progetti. La tv, il betting, lo sportitalia village, lo stadio, 800 bambini con le maglie brandizzate sportitalia, lo sportitalia city camp. Aspetto la ciliegina sulla torta: gli studi televisivi di proprità allo Sportitalia Village”.

Quale vorrebbe fosse il prossimo step della sua carriera?
“Consolidare la tv integrata con lo Sportitalia Village. Far crescere il progetto calcio e tv e portare la mia squadra tra i professionisti ma sempre seguendo la mia linea senza spese folli ma solo vincenti con la programmazione. Non butto i soldi al massimo li investo”.


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