Migranti: Gasparri e Piantedosi difendono Guardia Costiera
Mediterraneo, dopo il rinvio a giudizio dei militari, attacco ai trafficanti di esseri umani
Il senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sono intervenuti con fermezza per difendere la Guardia Costiera italiana dopo il rinvio a giudizio di alcuni militari coinvolti nelle operazioni di soccorso migranti in mare nel Mediterraneo.
«Sbagliato colpire chi difende le nostre coste e salva vite umane», ha dichiarato Gasparri, commentando le accuse rivolte ai militari della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza impegnati nelle operazioni di salvataggio. Il senatore ha sottolineato come la magistratura abbia sbagliato bersaglio, attaccando chi ogni giorno lavora per la sicurezza delle coste italiane e la salvaguardia della vita in mare.
«Bisogna perseguire i trafficanti di persone che sono i responsabili delle tragedie del mare, non gli operatori della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza che fanno il loro dovere. A loro va la nostra piena solidarietà», ha affermato Gasparri.
Solidarietà anche dal ministro dell’Interno
Il senatore ha poi aggiunto: «Le persone da mandare a giudizio sono coloro che intascano soldi ed espongono a rischi letali i disperati che risalgono il pianeta». Anche il ministro Matteo Piantedosi ha espresso piena solidarietà ai militari rinviati a giudizio per la tragedia di Cutro, dichiarando:
«Sono certo che i quattro operatori della Guardia di Finanza e i due delle Capitanerie di Porto che sono stati rinviati a giudizio per la tragedia di Cutro dimostreranno la propria completa estraneità rispetto alle accuse che vengono loro rivolte. La responsabilità per le disgrazie causate dalla spietatezza dei trafficanti di esseri umani non può essere in alcun modo estesa a chi ha sempre lavorato quotidianamente per assicurare la salvaguardia della vita delle persone in mare e l’affermazione della legalità in scenari complicati. Saremo vicini a loro in ogni modo per sostenerli in questa battaglia di giustizia e di civiltà».
Difendere la vita umana e garantire la sicurezza delle coste italiane
Le dichiarazioni di Gasparri e Piantedosi sottolineano l’importanza di sostenere chi opera quotidianamente nel soccorso migranti in mare, soprattutto in situazioni complesse e rischiose come quelle del Mediterraneo. Difendere la vita umana e garantire la sicurezza delle coste italiane resta una priorità, mentre la giustizia deve concentrarsi sui veri responsabili: i trafficanti di esseri umani che mettono in pericolo vite innocenti. Il supporto alla Guardia Costiera italiana e alle forze impegnate nelle operazioni di salvataggio è fondamentale per tutelare la legalità e la sicurezza in mare.
Segretario Siaf: «Chi salva migliaia di vite non può essere lasciato solo»
«È doloroso vedere rinviati a giudizio sei servitori dello Stato che ogni giorno operano per salvare vite umane, mentre i veri colpevoli, i trafficanti di esseri umani, continuano indisturbati a speculare sulla disperazione altrui». Così il segretario generale del Sindacato italiano autonomo finanzieri (Siaf), Eliseo Taverna, commenta il rinvio a giudizio di quattro finanzieri e due operatori della Guardia Costiera, deciso ieri dal Gup di Crotone in merito al naufragio del caicco avvenuto il 26 febbraio 2023 al largo di Cutro.
«Con il massimo rispetto per la Magistratura, alla quale riconosciamo il difficile compito di far luce su una tragedia così complessa» – prosegue Taverna – «esprimiamo la nostra piena solidarietà ai colleghi coinvolti, certi che abbiano sempre agito secondo coscienza e con l’obiettivo primario di tutelare la vita umana. Negli ultimi anni, Guardia di Finanza e Capitaneria di Porto hanno tratto in salvo oltre 250.000 persone nel Mediterraneo, in condizioni spesso proibitive».
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