Politica

Migranti, sì al decreto Ecco cosa cambia davvero Il Pd: così si torna a Salvini 

di Maurizio Zoppi -


Novantadue i favorevoli, sessantaquattro i contrari. Sono queste le cifre che hanno approvato tra gli applausi del Senato il disegno di legge Cutro. L’aula ha dato il via libera ad una riforma del sistema di accoglienza per i migranti, dopo una faticosa elaborazione del testo. Proprio ieri il governo è stato costretto ad apportare una sostanziale modifica, su input del Quirinale, stoppando così, in parte, alcune proposte della Lega. Il provvedimento, adesso passa all’esame della Camera, per il via libero definitivo. Un disegno di legge, quello a seguito della strage di Cutro, che l’opposizione ha cercato di fermare attraverso numerose dichiarazioni al veleno, sfociati in urla all’interno del Senato. Proprio il presidente del Senato Ignazio La Russa, ieri, ha ammonito l’opposizione affermando: “Guardate che non siamo ad una partita di calcio”. Ma al di là di ogni critica, il centrodestra è andato dritto per la sua strada con qualche tensioni al suo interno. Proprio la Lega vorrebbe far passare il messaggio che il dl Cutro non è altro che una “fotocopia” dei vecchio decreto sicurezza elaborato da Matteo Salvini, quando era ministro nel governo Conte. “Con l’approvazione del dl migranti, si ritorna ai decreti sicurezza di Salvini, con una stretta sulla protezione speciale che sarà concessa solo per casi eccezionali – dichiara il capogruppo leghista Romeo – Quindi, non più una sanatoria per tutti com’era diventata e come voleva la sinistra. Gli italiani hanno votato il centrodestra per fermare il business dell’immigrazione clandestina e come lega abbiamo mantenuto la promessa”. Una delle norme più discusse contenute nel decreto è quella sulla protezione speciale, il permesso di soggiorno della durata di due anni che spetta alle persone che richiedono asilo, le quali, non hanno le caratteristiche per avere lo status di rifugiato o la protezione sussidiaria. Il decreto restringe moltissimo la possibilità di accedere alla protezione speciale, con un emendamento approvato ieri. L’obiettivo del governo è arrivare ad abolire interamente la protezione speciale, come Giorgia Meloni ha già dichiarato in passato. In più, il Senato ha approvato anche un emendamento che estende il tempo massimo che si può passare nei centri per il rimpatrio o Cpr: da 120 giorni di detenzione (90 giorni prorogabili per altri 30), passano a 135 in tutto (90+45). Scopo del governo, soprattutto della Lega, è anche espandere i centri per il rimpatrio, arrivando a individuarne uno in ogni Regione, ma questa misura non è inclusa nel decreto. Nel testo viene anche confermato il nuovo reato che punisce gli scafisti con il carcere fino a 30 anni se, nel corso della traversata del Mediterraneo, ci sono delle vittime. Sono stati respinti gli emendamenti dell’opposizione che chiedevano di modificare o sopprimere il reato. L’ira dell’opposizione rispetto all’approvazione del decreto, che in questi giorni ha anche manifestato in piazza il loro sdegno e disappunto rispetto alla norma viene cristallizzata attraverso numerose dichiarazioni giornalistiche tra cui quella di tutto il partito democratico: “viola i diritti umani”. “Il decreto Cutro è un passo indietro clamoroso sul versante dell’accoglienza diffusa, l’unica che garantisce davvero inclusione sociale e il pieno coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali, che può avere una piena trasparenza sull’utilizzo dei fondi e quindi garantire che siano utilizzati per realizzare una vera inclusione”. Ha dichiarato la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Con questo decreto si sta andando in direzione di un modello che prevede la concentrazione delle persone, che è quello dove abbiamo visto impilarsi gli interessi economici e la malavita organizzata”. Tecnicamente negli stessi attimi che si è approvato il nuovo disegno di legge sui migranti, a Strasburgo, il Parlamento europeo, ha approvato a larga maggioranza il mandato negoziale sui cinque provvedimenti adottati dalla commissione Libertà civili sul Patto migrazione e asilo. Ora si potranno avviare i negoziati con il Consiglio Ue sui seguenti fascicoli: la dichiarazione delle situazioni di crisi e forza maggiore, lo screening dei cittadini di paesi terzi, la gestione dell’asilo e della migrazione e lo status dei cittadini di paesi terzi che sono soggiornanti di lungo periodo. Ieri le delegazioni di Fratelli d’Italia e Lega avevano chiesto il voto dell’Aula sul pacchetto e annunciato il loro sì, auspicando modifiche in seno al Consiglio. “Noi abbiamo fatto la nostra parte. Con il voto di oggi, il Parlamento europeo ha un mandato forte per avviare i negoziati sul Patto per la migrazione e l’asilo. Nessuno Stato membro può affrontare questa sfida da solo. Ci aspettiamo che il Consiglio Ue mantenga le sue promesse in tempo per raggiungere un accordo entro il prossimo anno. “Possiamo farcela” scrive in un tweet la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola. Mentre i politici a Roma lanciano dichiarazioni a favore o contro il dl migranti, l’emergenza nelle coste italiane non migliora. Dopo gli sbarchi di Lampedusa, si registrano nella giornata di ieri nuovi arrivi anche al porto di Crotone. In 164 hanno toccato suolo italiano dopo un viaggio durato 4 giorni a bordo di uno yacht di lusso partito dalla città turca di Imzir. Ancora da chiarire perché si trovassero su quel tipo di imbarcazione. Sembra che, il fatto che abbiano viaggiato su uno yacht si potrebbe ricollegare alle parole pronunciate da uno dei sopravvissuti al naufragio di Cutro, nel corso del recente incidente probatorio nel procedimento contro i presunti scafisti: l’uomo avrebbe raccontato come sul caicco avessero girato dei video promozionali inneggiando al nome del trafficante che organizzava le traversate verso l’Europa come se fossero in crociera.

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