Attualità

Milano Cortina 2026: 200 giorni dal via dei Giochi

di Laura Tecce -


Milano Cortina 2026: duecento giorni all’inizio dei Giochi e del sogno olimpico italiano

Duecento giorni.
Meno di sette mesi e il Fuoco Olimpico illuminerà Milano e le Dolomiti, accendendo un sogno che l’Italia intera sta costruendo giorno dopo giorno.

Milano Cortina 2026 non è più un progetto sulla carta: è un cuore che batte, tra cantieri che corrono contro il tempo, medaglie che scintillano già di gloria e un entusiasmo che cresce. Medaglie “svelate” lo scorso 15 luglio a Palazzo Balbi, sede della Regione Veneto: un design pulito ed essenziale in pieno stile Made in Italy, due metà che si fondono per simboleggiare non solo l’unione di due città ma anche di due metà unite dai valori olimpici e paralimpici.

Un universo ideale dove la competizione non divide, ma unisce. Sono pezzi di metallo, certo, ma chi le stringerà al petto stringerà anche un pezzo d’Italia. A presentarle, insieme ai rappresentanti istituzionali, le pluricampionesse Federica Pellegrini, che di medaglie ne ha collezionate tante, e Francesca Porcellato, simbolo del coraggio paralimpico.

Racchiudono l’identità di un Paese, la sua creatività, la sua passione per lo sport e per la bellezza – spiega Giovanni Malagò, presidente della Fondazione Milano Cortina 2026 – ogni medaglia, olimpica o paralimpica, è un racconto che parla della fatica, della determinazione, dei sacrifici e delle speranze di chi ha vissuto per arrivare sul podio”.

Un sogno che prende che forma, così come stanno prendendo forma i progetti e le opere necessarie affinché i Giochi si svolgano al meglio e rappresentino un’importante occasione per creare un’eredità duratura, una legacy importante sia in termini di infrastrutture che di impatto sociale e culturale.
L’eredità di Milano Cortina 2026 si sta concretizzando in progetti che promuovono uno stile di vita attivo, lo sviluppo economico locale sostenibile e la valorizzazione del territorio.

Esempio concreto è il Villaggio Olimpico di Milano: nell’area dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana cemento e gru hanno lasciato spazio a edifici modernissimi, completati addirittura in anticipo. Nessuna struttura temporanea, ma un’eredità pensata per restare: gli alloggi diverranno uno studentato e circa dieci mila metri quadrati di servizi saranno trasformati in servizi privati di interesse pubblico o generale. Un villaggio pensato costruito per le persone oltre che per l’evento: è questo il volto nuovo dell’Olimpiade, non solo sport ma un seme piantato nel futuro.

Nelle Dolomiti, intanto, l’adrenalina sale e dopo il successo della pre-omologazione della pista, proseguono a pieno ritmo gli interventi allo Sliding Centre “Eugenio Monti” che ospiterà le spettacolari gare di bob, skeleton e slittino.
A Predazzo, i trampolini stanno per spiccare il loro volo definitivo; al Lago di Tesero le piste di fondo hanno già respirato la neve sotto gli sci degli atleti. Ogni cantiere è una promessa: quella di vedere tra qualche mese i migliori al mondo sfidare i propri limiti.

Il conto alla rovescia corre veloce e l’aria è già carica di attesa: dal 6 febbraio 2026 occhi, cuori e televisioni di tutto il mondo saranno puntati sull’Italia. E quelle medaglie, svelate in una calda giornata d’estate, brilleranno sulla neve invernale come il simbolo più bello, quello di un Paese che, ancora una volta, vuole farcela.


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