Cultura & Spettacolo

Milano ottobre in arte

di Nicola Santini -


L’ottobrata milanese è partita in quarta per regalare agli amanti dell’arte un programma ricco di iniziative. Tra nuove aperture, arte, fotografia, scultura astratta e installazioni di luce, una miscela piena di creatività che consacra la capitale della moda anche come capitale dell’arte. Dall’antico al contemporaneo.
L’Identità ha selezionato cinque tra gli appuntamenti più originali nelle varie aree della città, partite proprio in questi giorni e che meritano un posto negli itinerari culturali.

Ha aperto i battenti da poco, ma è già meta di appassionati ed esperti, l’esposizione permanente della Fondazione Luigi Rovati, un nuovo museo che si affaccia sui giardini di via Palestro. La location è un palazzo storico che risale al 1871 rivisto e corretto dall’architetto Mario Cucinella per la nuova destinazione. Lo studio MCA ha curato l’intervento che ha rispettato l’origine dell’edificio, lavorando a una ristrutturazione degli spazi che ne valorizzasse l’uso senza tradirne la nascita. I piani interrati sono stati ampliati, creando così alloggio per il piano espositivo ipogeo, ispirato alle tombe di Cerveteri, con rivestimenti in pietra serena. Una sala ellittica e tre sale circolari ospitano rari reperti etruschi, in armonia con opere di epoche successive. L’illuminazione è volutamente affidata alle sole teche espositive e al pavimento.

Il piano nobile del palazzo ha visto il restauro accurato di pavimenti, soffitti e mobili originali che arredavano la casa. Lì si trovano la Galleria Simeti, lo Spazio Bianco e le sale Azzurra, Paolini, Armi e Ontani. I nomi sono un programma: accanto ai reperti etruschi, i più illustri nomi dell’arte contemporanea. Da Luigi Ontani a Giulio Paolini, passando per Andy Wahrol, Francesco Simeti e Marianna Kennedy. Il giardino interno, elegante, e il bistrot affidato ad Andrea Aprea fanno dello spazio una destinazione da mettere in agenda alla prima occasione.
Non lontano, nella Galleria d’Arte Moderna si può vedere la mostra in corso Moving in Space without Asking Permission, dell’attivista americana Andrea Bowers, che espone per la prima volta in una personale nel nostro Paese. I contenuti sono forti. Si entra e l’opera in apertura decifra quanto ci si aspetta: “Another Kind of Strenght”.

L’impatto visivo è notevole, così come il lettering al quale l’artista affida i suoi messaggi. “Fight like a girl”, “Sexism sucks”, “My body is not your business”, frasi che richiamano all’impegno politico femminista dell’eclettica americana. La mostra è aperta tutti i giorni tranne il lunedì.

A Palazzo Reale è in mostra il grande fotografo Richard Avedon, con i suoi bianchi e neri. La mostra si intitola Relationships e celebra gli scatti di uno dei fotografi più amati al mondo. L’allestimento della mostra è minimal e tocca dalla moda, al cinema al ritratto in studio dove la neutralità dello sfondo è in forte contrasto con la dinamicità della posa. Donatella Versace ha collaborato con l’organizzazione prestando la sua lunga esperienza a fianco del fotografo per le grandi campagne degli anni ’90. La mostra andrà avanti fino a fine gennaio.
Da Tommaso Calabro, vicino alla biblioteca ambrosiana, si è brindato per l’apertura della mostra Immagini Vaganti, interamente dedicata allo scultore siciliano Pietro Consagra,uno dei più famosi esponenti dell’astrattismo internazionale della seconda metà del novecento.

Non solo sculture ma opere e arredi e lenzuola dipinte. Stupendi i Controluce, i Ferri trasparenti, le Sottilissime. Dal martedì al sabato fino al 10 dicembre nella cornice di Palazzo Marinetti in piazza San Sepolcro.

Al Pirelli Hangar Bicocca è da vedere la mostra Neons Corridors Rooms di Bruce Nauman.
Tre i filoni proposti: le insegne luminose e colorate al neon, i corridoi e le stanze, con una fortissima ricerca spaziale ed architettonica.

Bello il percorso nella location spaziosa e tutta da esplorare. Si gira, ci si guarda intorno, si torna indietro. I passaggi sono affidati all’istinto, i percorsi vengono spontanei. Questa la volontà dell’artista che indaga sul rapporto spazio-corpo, trattando il pubblico da cavia, ponendosi al contempo come autore e spettatore delle reazioni e delle relazioni tra ambienti e persone. I messaggi luminosi si accendono e si spengono, lasciano alla sorpresa il compito di tracciare il cammino all’interno dell’esposizione. Le stanze, singole, multiple, conness, si alternano a corridoi stretti e quasi claustrofobici, salvati dalla grammatica dello spazio che vince sulla grammatica delle misure. Con la luce che fa da padrona.
L’esposizione all’Hangar Bicocca è in calendario fino a febbraio 2023 ed è aperta dal giovedì alla domenica, dalle 10:30 alle 20:30.


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