La Piazza pro Ucraina che si distingue nettamente da quella pacifista di Roma. Ma anche la piazza come laboratorio politico per le prime prove tecniche di dialogo in vista delle regionali. Di certo, la manifestazione di Milano organizzata dalla Terzo Polo è una piccola ma importante vittoria dei centristi che incassano un primo “ni” sia sulla possibile candidatura della Moratti per il dopo Fontana sia sull’ipotesi di un ticket tra questa e Cottarelli. L’ex assessore al Welfare (ma c’erano anche personalità di spicco come il senatore Dem Casini, l’ex ministra Bonetti, Cappato e altri radicali) ha marcato la sua presenza con una dichiarazione che conferma la sua posizione sulla guerra e che riassume bene il fil rouge di tutti gli interventi. “Bisogna decidere da che parte stare e chi sostenere. Credo che tutti vogliano la pace in Ucraina, ma una pace senza giustizia non può esistere. Il popolo ucraino è stati aggredito, l’Europa lo sostiene e lo ha sostenuto. Essere qui oggi significa riaffermare un sostegno vero, per dare all’Ucraina una pace giusta”. Il leader di Azione ieri si è limitato ad affermare che non avrebbe detto “una parola sulla questione delle regionali. Siamo qui per l’Ucraina. Bello ci sia anche Letizia Moratti in piazza che non è un monopolio della sinistra”. Ma, in realtà, Calenda sulle regionali si era già espresso il giorno precedente quando prima aveva detto che “non ci sono accordi separati nel Terzo Polo, poi aveva aggiunto di apprezzare molto la Moratti (“penso che in Regione sia stata molto brava”), quindi si era spinto oltre affermando che vedrebbe bene “un ticket Moratti-Cottarelli. La Moratti è un candidato che può portare valore aggiunto per le prossime regionali lombarde”. E infine, aveva avuto parole di elogio anche per Cottarelli “persona di qualità e se si riuscisse a fare una sintesi fra lui e la Moratti non sarebbe affatto male”. L’interessato ha incassato l’apprezzamento e ha commentato: “La questione non è se mi troverei bene con lei, che è una donna di grande esperienza. E’ che vorrei capire bene cosa vuol dire lavorare in ticket con la Moratti”. E si è detto pronto a parlare con lei. Comunque sia, nei prossimi giorni e settimane il Terzo polo, Azione, Iv e atre forze che lo sostengono faranno le scelte ufficiali. E sulla questione Renzi non ha avuto timore a sbilanciarsi: “Credo che la candidatura di Letizia Moratti alla guida della Lombardia sia molto interessante. E trovo interessante che ci sia una candidatura proveniente dal Centro destra in Lombardia e più proveniente dal Centro sinistra in Lazio. Due candidature che danno il senso di un’operazione riformista”. Renzi ha fatto anche sapere che lui e Calenda si sono “divisi i compiti e sarà Calenda a gestire questo dossier, sempre d’accordo con noi ma in prima persona”. E sull’attrazione Moratti-Terzo Polo, dal Pd si fatto sentire ancora il sindaco del capoluogo lombardo, Sala. Secondo cui se il Pd dovesse correre da solo dovrebbe decidere sulle primarie. Ma il suo auspicio lo aveva manifestato il giorno stesso delle dimissioni della Moratti ed era stato quello di “un allargamento che comprenda il Pd, le liste civiche, Azione e Italia viva”.
Milano, prove di Terzo Polo “Niente tregua senza giustizia”

La Piazza pro Ucraina che si distingue nettamente da quella pacifista di Roma. Ma anche la piazza come laboratorio politico per le prime prove tecniche di dialogo in vista delle regionali. Di certo, la manifestazione di Milano organizzata dalla Terzo Polo è una piccola ma importante vittoria dei centristi che incassano un primo “ni” sia sulla possibile candidatura della Moratti per il dopo Fontana sia sull’ipotesi di un ticket tra questa e Cottarelli. L’ex assessore al Welfare (ma c’erano anche personalità di spicco come il senatore Dem Casini, l’ex ministra Bonetti, Cappato e altri radicali) ha marcato la sua presenza con una dichiarazione che conferma la sua posizione sulla guerra e che riassume bene il fil rouge di tutti gli interventi. “Bisogna decidere da che parte stare e chi sostenere. Credo che tutti vogliano la pace in Ucraina, ma una pace senza giustizia non può esistere. Il popolo ucraino è stati aggredito, l’Europa lo sostiene e lo ha sostenuto. Essere qui oggi significa riaffermare un sostegno vero, per dare all’Ucraina una pace giusta”. Il leader di Azione ieri si è limitato ad affermare che non avrebbe detto “una parola sulla questione delle regionali. Siamo qui per l’Ucraina. Bello ci sia anche Letizia Moratti in piazza che non è un monopolio della sinistra”. Ma, in realtà, Calenda sulle regionali si era già espresso il giorno precedente quando prima aveva detto che “non ci sono accordi separati nel Terzo Polo, poi aveva aggiunto di apprezzare molto la Moratti (“penso che in Regione sia stata molto brava”), quindi si era spinto oltre affermando che vedrebbe bene “un ticket Moratti-Cottarelli. La Moratti è un candidato che può portare valore aggiunto per le prossime regionali lombarde”. E infine, aveva avuto parole di elogio anche per Cottarelli “persona di qualità e se si riuscisse a fare una sintesi fra lui e la Moratti non sarebbe affatto male”. L’interessato ha incassato l’apprezzamento e ha commentato: “La questione non è se mi troverei bene con lei, che è una donna di grande esperienza. E’ che vorrei capire bene cosa vuol dire lavorare in ticket con la Moratti”. E si è detto pronto a parlare con lei. Comunque sia, nei prossimi giorni e settimane il Terzo polo, Azione, Iv e atre forze che lo sostengono faranno le scelte ufficiali. E sulla questione Renzi non ha avuto timore a sbilanciarsi: “Credo che la candidatura di Letizia Moratti alla guida della Lombardia sia molto interessante. E trovo interessante che ci sia una candidatura proveniente dal Centro destra in Lombardia e più proveniente dal Centro sinistra in Lazio. Due candidature che danno il senso di un’operazione riformista”. Renzi ha fatto anche sapere che lui e Calenda si sono “divisi i compiti e sarà Calenda a gestire questo dossier, sempre d’accordo con noi ma in prima persona”. E sull’attrazione Moratti-Terzo Polo, dal Pd si fatto sentire ancora il sindaco del capoluogo lombardo, Sala. Secondo cui se il Pd dovesse correre da solo dovrebbe decidere sulle primarie. Ma il suo auspicio lo aveva manifestato il giorno stesso delle dimissioni della Moratti ed era stato quello di “un allargamento che comprenda il Pd, le liste civiche, Azione e Italia viva”.