Monaco: Spring Pop-Up allo Yacht Club, uniti verso la transizione sostenibile
Transizione sostenibile, refit energetico e classificazione ambientale delle unità da diporto: sono stati questi i temi al centro dello Spring Pop-Up 2025 organizzato dal Cluster Yachting Monaco il 15 maggio presso lo Yacht Club de Monaco. Una giornata che ha visto l’intero ecosistema monegasco dello yachting – cantieri, armatori, progettisti, fornitori e autorità portuali – riunirsi attorno a una parola d’ordine: agire in modo proattivo per accompagnare il settore verso una crescita sostenibile, già in linea con l’evoluzione normativa europea.
Tre tavole rotonde hanno animato il confronto. La prima, presieduta da Vincent Huens de Brouwer, ha analizzato il contributo di settori affini. Vianney Vautier, Direttore Operativo dell’Orient Express (Gruppo Accor), ha illustrato il progetto del ‘Corinthian’, il più grande yacht a vela del mondo (220 m): “Il miglior carburante è quello che non si brucia”. Dotato di 6.000 sensori e di un gemello digitale, consente di “simulare ogni itinerario per identificare inefficienze nei consumi e correggerle”.
Victor Gibon, Project Manager di JIFMAR GROUP Canopée, ha raccontato l’esperienza del primo cargo ibrido a vele rigide: “Abbiamo registrato una riduzione media del 20% nel consumo di carburante sull’Atlantico. In condizioni ottimali può arrivare al 50%, o anche al 100% in modalità solo vela”. Victor Collazos, Responsabile del Programma di Decarbonizzazione presso V.ERDE, ha offerto una panoramica normativa: “Lo yachting oggi rappresenta lo 0,3% delle emissioni marittime globali. Può sembrare poco, ma le regolamentazioni sono inevitabili”, ricordando l’obbligo di etichettatura energetica da A a E per le navi operanti in Europa.
La seconda tavola rotonda, moderata dal progettista navale Espen Øino, ha dato voce agli armatori. Laurent Reiss (M/Y Asteria) ha raccontato la propria esperienza familiare di navigazione in aree remote, sottolineando l’importanza di “autonomia, robustezza e attrezzature di bordo”. Frank Binder, proprietario del M/Y XEIA, ha criticato “l’uniformità del design”, mentre Heigo Paartalu, Direttore Generale e cofondatore di YachtWay, ha evidenziato che “ogni metro quadro deve essere multifunzionale, ad esempio un prendisole deve poter diventare una cucina esterna per ricevimenti”. Tutti hanno segnalato le criticità nella gestione degli equipaggi. Reiss ha dichiarato: “Il sistema di rotazione sembra una buona idea, ma nella pratica è più comodo per il membro dell’equipaggio che per l’armatore”.
La terza e ultima sessione, moderata da David Seal, si è focalizzata sul refitting sostenibile. Robin Savigny, Project Manager Efficienza Energetica per SMEG / SMART+, ha mostrato che si può ottenere “un risparmio del 24% nel consumo di elettricità su uno yacht di 60 metri, equivalenti a 48.000 € l’anno”. Arthur Bohr, Direttore del sito di Monaco e Key Account Director di Monaco Marine, ha ricordato che “il 70% della flotta globale ha più di dieci anni”, e che solo sostituendo 520 lampade alogene con LED su un 50 metri si possono “risparmiare fino a 57.000 litri di carburante l’anno”. Natalie Quévert, Segretaria Generale e Responsabile del progetto SEA Index, ha sottolineato l’importanza della misurazione: “La nostra certificazione permette agli armatori di posizionare il loro yacht su una scala di intensità energetica”. Ha aggiunto: “Alcune imbarcazioni più datate, ben progettate e bilanciate, ottengono ottimi punteggi. Al contrario, yacht recenti o ibridi a volte sorprendono per l’impatto che generano”.
Con 100 aziende associate e 567 milioni di euro generati nel 2022 (pari al 3% del PIL del Principato), il Cluster Yachting Monaco si conferma un punto di riferimento per guidare il settore verso una sostenibilità reale e misurabile. Reale e misurabile.
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