Mondiali di calcio 2026, il torneo più grande di sempre
Tra un anno esatto, l’11 giugno 2026, partiranno ufficialmente i Mondiali di calcio più ambiziosi e imponenti mai organizzati. Dopo oltre trent’anni dall’edizione del 1994, gli Stati Uniti torneranno a ospitare la Coppa del Mondo, questa volta affiancati da Canada e Messico in quello che sarà il primo torneo della storia a coinvolgere tre Paesi e a contare 48 squadre, con 104 partite in programma. Città del Messico darà il via alla competizione con il match inaugurale allo storico Stadio Azteca, mentre la finale si giocherà il 19 luglio al MetLife Stadium di New York/New Jersey.
Il primo fischio negli Stati Uniti è previsto il 12 giugno al SoFi Stadium di Los Angeles
Le altre città americane coinvolte includono Atlanta, Boston, Dallas, Houston, Kansas City, Miami, Filadelfia, San Francisco, Seattle e Jersey. Le commissioni ospitanti, intervenute in un recente panel, hanno sottolineato come la macchina organizzativa sia già in pieno movimento. Gli Stati Uniti possono contare su infrastrutture moderne, trasporti efficienti e una rete logistica ben collaudata, anche grazie all’esperienza maturata con eventi sportivi di portata globale come il Super Bowl. Tuttavia, una delle principali sfide sarà quella legata agli stadi, quasi tutti progettati per il football americano e dotati di campo in sintetico. Dopo le polemiche della Coppa America del 2024 – con zolle instabili e terreni non all’altezza – la FIFA ha assicurato che per il 2026 non si ripeteranno gli stessi errori. Gli impianti faranno da banco di prova con il Mondiale per Club 2025, anch’esso in programma negli Stati Uniti con un nuovo format a 32 squadre, dal 14 giugno al 13 luglio. I costi per assistere dal vivo alla Coppa del Mondo non saranno per tutte le tasche. I pacchetti premium per gli otto match di New York/New Jersey, inclusa la finale, partono da 30.000 fino a oltre 73.000 dollari. Ma le città ospitanti promettono un’esperienza mondiale “inclusiva”, con eventi pubblici, fan zone, e maxi-schermi per chi seguirà le partite dall’esterno. A un anno dal fischio d’inizio, gli Stati Uniti si preparano a vivere (e far vivere) il calcio come mai prima d’ora.
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