Cultura & Spettacolo

Monica Caradonna: “Per il lavoro ho mandato all’aria il mio matrimonio”

di Nicola Santini -


Da sabato 8 aprile, alle 11.15 su Raidue, arriva un nuovo programma: “Pizza Doc”. A condurlo, accanto a Tinto, ci sarà Monica Caradonna, che nel corso dell’ultimo anno ha inanellato un successo dietro l’altro grazie al fortunato coinvolgimento in programmi di Raiuno come Linea Verde Discovery e Camper. alla vigilia di questo atteso debutto, la poliedrica Monica si racconta senza filtri.
Monica, a quale progetto ti stai dedicando attualmente?
A me stessa. Mi sono trascurata per troppo tempo sommersa dal lavoro e prima di ricominciare con gli appuntamenti estivi sto provando a ritagliare un po’ di tempo per me e per la mia famiglia.
Quali sono le tappe del tuo percorso professionale di cui vai maggiormente fiera?
Devono ancora arrivare. Sono una persona molto ambiziosa e mai soddisfatta delle proprie perfomance. Se mi guardo indietro mi rendo conto di aver vissuto tante vite. Ne sono felice ma ho sempre quella luce negli occhi che mi porta a guardare avanti e oltre in attesa di nuove avventure.
Quali sono, secondo te, le caratteristiche che ti hanno portata ad essere la professionista che sei oggi?
Sono una secchiona, sono una persona positiva, mi entusiasmo ogniqualvolta entro in un nuovo progetto facendolo mio. Sono vera, autentica, normale.
Quando ti senti soddisfatta del tuo lavoro?
Soddisfatta non lo sarò mai perché penso sempre di poter fare di più, ma sono molto felice. Questo sì.
Quanta fatica fa una donna ad emergere?
Ma sai io detesto le differenze tra uomo, donna e odio le discriminazioni di qualunque genere. Io so che da sempre mi sono fatta un gran mazzo (si può dire?) per ottenere quello che ho. Non ho mai avuto l’aiuto di nessuno, anzi se proprio devo dirla tutta neanche i miei genitori mi avrebbero voluta giornalista. Sono per la meritocrazia a prescindere dal genere.
Quanto è difficile, per te, riuscire a coniugare la sfera professionale con quella privata?
Per il mio lavoro ho mandato all’aria il mio matrimonio. Oggi sono single, ma mi auguro di trovare una persona che sappia apprezzare la mia energia e il mio essere spesso itinerante. Mi piace incontrare il mio uomo in giro per l’Italia. Non sarò mai la casalinga che prepara il pranzo della domenica. Preferisco prendere un appuntamento a caso in un posto nel mondo.
C’è stato mai, durante il tuo percorso, un momento in cui hai esclamato: “Ma chi me lo fa fare”?
Sì ed è stato molto sofferto e doloroso. Pensavo di poter incidere sul futuro della mia città accettando un incarico molto delicato che poi mi si è ritorto contro. Ho mollato nonostante mi pagassero molto bene, ma per me i soldi non contano, vale molto di più la mia integrità.
A chi senti di dover dire “grazie”?
Alla me ragazzina che ha sempre avuto le idee chiare, che ha combattuto per ottenere ogni singolo centimetro della sua vita, a mio padre che mi ha insegnato giustizia e libertà e a tutte le persone che ho incontrato nel mio percorso. Rubo emozioni da tutti e mi nutro di relazioni empatiche. C’è una donna però che ha segnato la mia vita professionale e che mi ha insegnato a non mollare mai e a rialzarmi sempre. Rossana Di Bello, ex sindaco di Taranto, la donna più determinata che io abbia conosciuto. Lei mi ha insegnato la dedizione al lavoro e mi ha insegnato a non mollare anche quando la vita ti mette davanti a delle difficoltà insormontabili.
Una tua giornata tipo?
Un casino. Inizia presto e finisce tardissimo. Dormo poco. Soffro d’insonnia e sono drogata di serie tv e sogni.
Nei momenti più complicati, dove hai trovato la forza per andare avanti?
Ho affrontato da sola la paura di morire tre anni fa. Ho preso il Covid prima che ci fossero i vaccini. Ho avuto molta paura, ma ho trovato le forze dentro di me. Faccio sempre così. Non condivido con nessuno i momenti difficili, provo a tutelare le persone che amo ma ho una forza interiore che non so davvero da dove arrivi. Medito molto e lì trovo una energia grande e bella.
Guardando al passato, hai rimorsi o rimpianti?
Forse l’unico rimpianto è di non aver fatto un figlio.

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