Montagna, 14mila euro di multa per un divieto ignorato sulle Dolomiti
Un escursionista britannico dovrà rimborsare il costo del Soccorso Alpino
Montagna come rifugio, come maestra di vita, come luogo sacro da rispettare e da ammirare con grande educazione. Eppure, anche nell’estate del 2025, qualcuno sembra dimenticare quanto la natura esiga prudenza e attenzione. È accaduto ancora una volta sulle Dolomiti, nel cuore del Cadore, dove un escursionista britannico di 60 anni ha sfidato la sorte – e sopratutto le regole – incamminandosi lungo la via ferrata Berti, nonostante fosse ufficialmente chiusa da giorni per rischio frane.
Impossibile non notare quei cartelli
La montagna aveva parlato chiaro: cartelli in bella evidenza in italiano e in inglese, barriere fisiche e ordinanze indicavano il divieto assoluto di accesso a un sentiero divenuto pericoloso dopo recenti smottamenti. Ma l’uomo, armato solo della sua presunzione, ha ignorato ogni segnale e si è incamminato verso un’avventura che alla fine gli è costata molto cara. Qualche ora di cammino e si è trovato bloccato da massi instabili, subito ha lanciato l’allarme nel primo pomeriggio del 31 luglio. L’intervento ha richiesto due elicotteri e l’attivazione del Soccorso Alpino, con un costo complessivo di 14.225 euro, cifra che ora dovrà sborsare di tasca propria.
Il Soccorso Alpino non è un servizio Taxi
«Il soccorso in montagna non è un servizio taxi», ha ricordato con fermezza Nicola Cherubin, responsabile del Soccorso Alpino di San Vito di Cadore. La montagna non perdona la leggerezza: ogni intervento coinvolge mezzi, uomini e risorse che potrebbero essere vitali altrove e soprattutto viene messa a rischio anche la vita dei soccorritori negli interventi più complessi.
Educare l’escursionista
Il caso ha riacceso il dibattito su un’eventuale “patente alpina”, obbligatoria per chi affronta ferrate, scialpinismo o percorsi impegnativi. Una proposta che suona come un richiamo alla responsabilità di chi sceglie di vivere la montagna, non solo come spettacolo da fotografare, ma come ecosistema complesso, fragile e meraviglioso, ricordando a tutti che la montagna si ama davvero solo quando la si rispetta.
Torna alle notizie in home