Cronaca

Morti sul lavoro: la strage continua

Negli ultimi giorni, in tutta Italia, si sono registrati diversi incidenti mortali. I sindacati: “nel primo trimestre 2022, 1600 episodi gravi”

di CdG -


Si allunga purtroppo di giorno in giorno l’elenco di coloro che, in Italia, perdono la vita sul posto di lavoro. E’ una strage continua, che quasi quotidianamente vede il verificarsi di tragedie. Le ultime notizie in proposito sono di poche ore fa.
Nel vicentino un operaio è deceduto dopo che mercoledì era rimasto folgorato da un cavo dell’alta tensione, sfiorato accidentalmente mentre stava manovrando una gru. Nelle stesse ore nel bresciano è morto un uomo che, al lavoro in una azienda agricola, era rimasto incastrato in un macchinario. Ed ancora, in quel di Napoli, un quarntottenne ha perso la vita dopo essere precipitato nel vuoto durante un sopralluogo nella vasca di una piscina. Inoltre mercoledì pomeriggio, mentre stava lavorando sul tetto di un casale in quel di Lerici (Reggio Emilia) insieme ad alcuni colleghi, un lavoratore edile di 51 anni si è schiantato al suolo, morendo sul colpo, dopo il crollo del solaio. Da registrare poi tre gravi incidenti in provincia di Milano, con diversi feriti. Il più grave in Brianza, dove un ragazzo di appena 24 anni ha subito una scarica a 380 volt. Stessa terribile fine per un trentatreenne rimasto folgorato l’11 maggio a Latina.
Gli episodi citati rappresentano però, come sottolineato all’inizio, soltanto la cima di una montagna sempre più alta. Stando, infatti, ai dati recentemente diffusi dalla Triplice sindacale relativamente agli infortuni verificatisi nel primo trimestre del 2022, gli incidenti sono stati oltre 1600, di cui più di 1300 nel settore industria e servizi. Senza contare che i numeri in questione riguardano solo gli episodi denunciati: dunque, inevitabilmente, la già preoccupante statistica non considera quanto per vari motivi rimasto nascosto. Che potrebbe far schizzare in alto un numero già pericolosamente elevato.
Sul punto vale quanto rilevato dall’Osservatorio indipendente di Bologna – attivato nel 2008 in memoria dei sei morti della Tyssen – che registra anche quanto accade ai lavoratori “in nero”, ad oggi i morti sul lavoro in Italia, nell’anno corrente, sono 233. Con una media di quasi due al giorno: tenendo questo ritmo, si legge nel sito citato, a fine 2022 si arriverà a quasi 650 vittime.
Un numero questo che, va detto a chiare lettere, non può e non deve essere ignorato da chi, a seconda dei diversi livelli di competenza (istituzionale, normativa, di controllo, di garanzia), ha il dovere di fare in modo che un diritto, quello al lavoro, non rappresenti per chi lo esercita un rischio.


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