Mozia e il controllo del Mediterraneo: da Roma alla Royal Navy
Nel cuore dello Stagnone di Marsala, l’isola di Mozia si erge come testimone di una storia millenaria in cui il controllo del mare ha determinato il destino di imperi e nazioni. A giugno, il British Party offrirà l’occasione per riflettere su questa eredità storica e sul ruolo cruciale che questo tratto di mare ha rivestito nei secoli. Uno degli eventi più determinanti si verificò nelle acque antistanti Mozia il 10 marzo del 241 a.C., con la battaglia delle isole Egadi .Dopo ventitré anni di guerra, Roma e Cartagine si contendevano ancora il controllo della Sicilia, nodo strategico tra l’Italia, l’Africa e la Spagna. La flotta romana, ricostruita con enormi sforzi e affidata al comando del console Gaio Lutazio Catulo ,intercettò la flotta cartaginese, appesantita da rifornimenti e truppe. Lo scontro fu rapido e decisivo: più di cento navi cartaginesi furono affondate o catturate. La vittoria romana non solo segnò la fine della Prima guerra punica, ma sancì l’inizio dell’espansione marittima di Roma. Da quel momento, il Mediterraneo sarebbe stato progressivamente dominato dalla potenza romana, trasformandosi in quello che i Romani stessi definirono Mare Nostrum. La posizione geografica dell’area compresa tra Trapani,Mozia e Marsala aveva già mostrato tutta la sua importanza strategica. Protetta da una barriera naturale di isole e bassifondi, essa permetteva il controllo dei principali corridoi marittimi del Mediterraneo occidentale. Questa caratteristica rese la zona un punto nevralgico nei traffici commerciali e negli equilibri militari per secoli a venire. La centralità di Mozia e del suo arcipelago non si limitò all’antichità. In età moderna, il controllo di questo tratto di mare fu ritenuto essenziale anche dalla Royal Navy britannica, comandata alla fine del diciottesimo secolo dall’ammiraglio Horatio Nelson attento a mantenere la supremazia marittima nel Mediterraneo. Durante l’Ottocento, in un contesto segnato dalle guerre napoleoniche e dalle tensioni internazionali, la presenza britannica nel Mediterraneo occidentale si rafforzò in modo sistematico, con particolare attenzione alle coste siciliane. Mozia, le Egadi, Trapani e Marsala erano osservate con attenzione: garantire il controllo di questi punti significava proteggere le rotte commerciali vitali che univano Gibilterra, Malta, Alessandria e oltre. La Royal Navy considerava la Sicilia non solo una base logistica, ma anche un bastione avanzato di influenza nel cuore del Mediterraneo. Questa importanza strategica si manifestò ancora una volta durante il 1860, in occasione dello sbarco dei Mille , Giuseppe Garibaldi diretto verso la conquista della Sicilia borbonica, scelse proprio la costa di Marsala come punto di approdo. La scelta non fu casuale: la presenza di navi britanniche nel porto e nelle acque circostanti costituiva un implicito deterrente contro una possibile reazione armata immediata da parte delle forze borboniche. La neutralità ufficiale della Royal Navy non impedì, infatti, che la sola presenza delle sue unità influenzasse lo svolgimento delle operazioni. Garibaldi e i suoi volontari poterono sbarcare senza affrontare un’opposizione significativa, dando così inizio a quella campagna che avrebbe condotto all’unificazione d’Italia. Ancora una volta, come secoli prima, la geografia marittima dell’area di Mozia risultava determinante: il controllo delle acque non era solo un fatto militare, ma un elemento decisivo nel cambiamento degli equilibri politici. Oggi, Mozia rappresenta una sintesi straordinaria di questi diversi strati di storia. Fondata dai Fenici, conquistata dai Greci, testimone della dominazione romana e dell’interesse britannico, essa continua a parlare della funzione cruciale che il mare, e il suo controllo, hanno sempre esercitato. La celebrazione di giugno non è dunque soltanto un momento conviviale, ma anche un tributo alla lunga storia di una regione che, ancora oggi, racconta l’intreccio di civiltà, guerre e diplomazie. Un luogo dove il passato, come le correnti che attraversano lo Stagnone, è sempre presente e visibile. Nel ricordare eventi come la battaglia delle Egadi, la supremazia britannica nel Mediterraneo e lo sbarco dei Mille, Mozia si conferma non solo uno dei più affascinanti siti archeologici del Mediterraneo, ma anche un simbolo della continuità storica del dominio sui mari.
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