Esteri

MUORE MINISTRO DI KIEV

di Ernesto Ferrante -


Il ministro dell’Interno ucraino, Denis Monastyrsky, il suo vice Eugene Yenin e il segretario di Stato Yurii Lubkovich hanno perso la vita nello schianto di un elicottero avvenuto ieri mattina a Brovary, sobborgo orientale di Kiev. Il bilancio è di 18 morti, tra cui tre bambini. Lo ha riferito il capo dell’amministrazione militare regionale di Kiev, Oleksiy Kuleba, precisando che si contano anche 29 feriti, tra cui 15 bambini.
Il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, ha annunciato di aver dato “immediatamente” disposizione per l’apertura di un’inchiesta “dettagliata” per far luce sulle cause del disastro.
Un “dolore indicibile” l’ha definito il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. In un post su Telegram, Zelensky ha parlato di “tragedia terribile” e di “mattina nera” per il Paese. Il presidente ha annunciato di aver incaricato i servizi di sicurezza, in collaborazione con la polizia nazionale, di “scoprire tutte le circostanze di quanto accaduto”.
“Ci uniamo all’Ucraina nel lutto per il tragico incidente di elicottero”, ha twittato il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, aggiungendo che Monastyrsky “era un grande amico dell’Unione Europea”.
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e tutto il Governo esprimono “profondo cordoglio e vicinanza” al Presidente dell’Ucraina e al Primo Ministro Shmyhal per il tragico incidente. “Il Governo italiano, si legge in una nota di palazzo Chigi, si unisce al dolore dell’Ucraina e rivolge alle famiglie delle vittime il suo pensiero commosso”.
La Russia ha fatto di tutto per risolvere la situazione nel Donbass con mezzi pacifici. Lo ha rivendicato ancora una volta il presidente russo Vladimir Putin in un incontro con i veterani della Grande Guerra Patriottica e dell’assedio di Leningrado, ribadendo che Mosca non poteva non reagire agli eventi che si sono verificati dal 2014.
“Abbiamo resistito a lungo, abbiamo cercato di negoziare a lungo. A quanto pare, siamo stati solo ingannati – ha detto Putin – Non è la prima volta che ci succede. Ciononostante, abbiamo fatto del nostro meglio per risolvere la situazione con mezzi pacifici. Ora è diventato ovvio che questo era per definizione impossibile”. Il presidente russo ha affermato che ci sono tutte le ragioni per considerare le autorità ucraine come un “regime neonazista”. “A Kiev glorificano Bandera, complice di Hitler, e l’esercito ucraino continua l’esecuzione di civili nel Donbass e nei territori adiacenti”, ha proseguito il capo del Cremlino. Più duro ancora è stato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nel corso della conferenza stampa annuale da Mosca. “Washington ha soggiogato l’Europa per poter muovere guerra a Mosca. Adolf Hitler e Napoleone Bonaparte usarono la stessa tattica contro la Russia”, ha attaccato Lavrov, secondo il quale “gli Stati Uniti, attraverso l’Ucraina, stanno conducendo una guerra per procura contro il nostro paese con lo stesso compito: la soluzione finale della questione russa, esattamente come Hitler voleva una ‘soluzione finale’ alla questione ebraica”.
Ai russi non è piaciuta la virata di Roma: “La rapidità con cui l’Italia si è spostata non solo nel campo di coloro che hanno aderito alle sanzioni, ma nel campo dei leader del fronte anti-russo, almeno sotto il precedente governo, è stato in qualche modo sorprendente per noi”.


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