Attualità

Museo Whitaker di Mozia: storia e glamour di un’isola senza tempo

di Piero Cascone -


Immersa nella laguna dello Stagnone di Marsala, l’isola di Mozia è un gioiello archeologico che custodisce i resti di una delle più importanti colonie fenicie del Mediterraneo. Tra le sue meraviglie, il Museo Whitaker rappresenta il cuore pulsante della memoria storica di questo luogo. Il museo prende il nome da Joseph Whitaker, un aristocratico inglese, imprenditore e archeologo dilettante, che agli inizi del ‘900 acquistò l’isola per portare alla luce la sua antica storia fenicia. Appartenente a una delle famiglie più influenti della Sicilia — i Whitaker erano noti per la produzione di vino Marsala – Joseph si innamorò della storia di Mozia e avviò scavi che rivelarono un mondo sommerso dal tempo.
Oggi il museo, ospitato nella residenza che Whitaker costruì sull’isola, conserva i reperti più preziosi emersi dagli scavi: ceramiche, amuleti, steli votive e strumenti di vita quotidiana che raccontano l’intensa attività mercantile e culturale dei Fenici. Ma tra tutti, un capolavoro assoluto cattura l’attenzione dei visitatori: il celebre “Giovane di Mozia*”, una scultura greca in marmo che ha alimentato misteri e leggende. Il *”Giovane di Mozia”, una statua di marmo bianco di straordinaria bellezza, è uno dei pezzi più enigmatici della scultura classica. Rinvenuto nel 1979 vicino alla zona del Kothon, il bacino sacro dell’isola, questo capolavoro rappresenta un giovane dalle vesti trasparenti e aderenti, con un dinamismo e un’eleganza che richiamano le opere di Fidia e Policleto. Ma chi era questo giovane? Guerriero, atleta, principe o dio? Alcuni studiosi credono che possa rappresentare un auriga, forse un vincitore dei giochi panellenici. Altri suggeriscono che la statua sia il bottino di guerra dei Cartaginesi, che la portarono a Mozia dopo la conquista di Selinunte o Imera nel V secolo a.C. Oltre alla storia, attorno alla statua aleggia un’aura di leggenda. Secondo alcuni racconti, si dice che nelle notti di luna piena, lo spirito del Giovane di Mozia vaghi per l’isola, come un custode silenzioso di questo luogo sacro. Sarà solo suggestione o il fascino innegabile dell’arte classica?
Oggi Mozia e il Museo Whitaker non sono solo una meta per gli amanti dell’archeologia, ma anche un luogo di raffinata esclusività. L’isola, con il suo paesaggio incontaminato e il suo fascino senza tempo, ha attratto intellettuali, artisti e persino celebrità in cerca di un rifugio dal caos del mondo moderno. Da Dolce & Gabbana, che hanno scelto la laguna dello Stagnone per ambientare una delle loro campagne pubblicitarie, a stilisti e fotografi che trovano ispirazione nella luce dorata della Sicilia, Mozia è diventata un set naturale per eventi di alto livello. Non è raro vedere barche a vela ancorate vicino all’isola, con ospiti che sorseggiano vini pregiati guardando il sole tramontare dietro le saline. Il museo stesso è spesso teatro di eventi esclusivi: dalle esposizioni temporanee a cene di gala tra le antiche rovine, un connubio perfetto tra storia e modernità. Visitare il Museo Whitaker significa fare un tuffo in un passato affascinante, ma anche vivere un’esperienza sensoriale unica. Raggiungibile in pochi minuti di barca da Marsala, Mozia è un microcosmo in cui il tempo sembra essersi fermato. Passeggiare tra le sue strade antiche, osservare i resti delle mura fenicie e ammirare i tesori custoditi nel museo significa entrare in contatto con una civiltà che, secoli fa, fece di quest’isola un crocevia di culture e commerci. Che si tratti di storia, di leggenda o di puro fascino, una cosa è certa: Mozia e il Museo Whitaker non smettono mai di incantare.


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