Economia

Napoli capitale del risparmio postale

La Campania è la prima Regione d’Italia per prodotti sottoscritti, a Salerno più libretti aperti e buoni venduti che a Milano

di Giovanni Vasso -


Il Sud preferisce risparmiare con Poste. I dati dell’Osservatorio parlano chiarissimo: Napoli è la città italiana in cui risulta sottoscritto il maggior numero di prodotti di risparmio, tra libretti e buoni. E la Campania si rivela la Regione d’Italia più legata al tradizionale risparmio postale.

Solo tre grandi città metropolitane del Centro Nord riescono a conquistare un posto nelle prime quindici posizioni della graduatoria stilata da Poste, letteralmente dominata dalle province del Sud. A Napoli, capitale italiana del risparmio postale, risultano aperti 2,1 milioni di libretti e sottoscritti poco meno di 2,7 milioni di buoni. In totale, in riva al golfo di Partenope 4,8 milioni di prodotti postali garantiscono il rispamio dei cittadini. Segue Roma dove sono stati venduti 4,2 milioni di prodotti di risparmio (2,1 milioni di libretti e altrettanti di buoni postali). Salerno guadagna il terzo gradino del podio (2,8 milioni di prodotti di cui 1 milione di libretti e 1,8 milioni di buoni) beffando Torino (ferma a 2,5 milioni di prodotti complessivi). E addirittura Milano che, con poco meno di 2,3 milioni di prodotti postali attivi, è sesta in classifica e si vede superata da Caserta, quinta, con 2,3 milioni di prodotti attivi (858mila libretti e 1,4 milioni di buoni). Dopo Milano c’è subito Avellino; in Irpinia i risparmiatori hanno aperto poco meno di 540mila libretti e sottoscritto 1,3 milioni di buoni.

Le altre posizioni in classifica sono occupate tutte da città meridionali. All’ottavo posto c’è Cosenza (poco meno di 1,7 milioni di prodotti postali sottoscritti), seguita da Messina (circa 1,6 milioni), poi Lecce e Bari (rispettivamente 1.578.049 e 1.574.234 prodotti di risparmio aperti). Infine c’è Palermo (1,5 milioni), seguita da Catania (poco più di 1,4 milioni) e Reggio Calabria (1,3 milioni).

L’indagine non dà conto del valore economico dei prodotti sottoscritti ma semplicemente della quantità di libretti aperti e di buoni venduti. Eppure tanto basta per trarne qualche indicazione importante sull’andamento dell’economia meridionale e sul grado di fiducia dei cittadini. Dai dati dell’Osservatorio sul risparmio postale emergono almeno due notizie che sono importanti. La prima è che la propensione al risparmio, al Sud, rimane altissima. La seconda riguarda le modalità del risparmio che rifuggono le soluzioni legate al mondo della speculazione finanziaria restando legati alla solidità tradizionale del gruppo Poste. In pratica, i lavoratori e le famiglie del Sud, specialmente i più giovani e non soltanto gli anziani, vogliono risparmiare ma allo stesso tempo preferiscono non rischiare più del dovuto. Peserebbe positivamente, inoltre, la presenza di una rete fitta di uffici postali sul territorio. Ecco magari i vertici di Poste, da oggi, si faranno due calcoli prima di chiudere sportelli decentrati nelle province del Sud.


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