Esteri

Navalny a muso duro contro Putin

di Ilaria Paoletti -


Navalny, il principale oppositore di Vladimir Putin, attualmente detenuto nelle carceri di Mosca: definisce il presidente russo un “nonno ubriaco che alle riunioni di famiglia annoia tutti con le sue storielle sul reale funzionamento della politica” e i membri del Consiglio di sicurezza, riunitosi ieri a Mosca in una seduta straordinaria, “ladri e rimbambiti”, rievocando lo slogan ideato nel 2011 per definire il partito di Putin, Russia unita (“ladri e truffatori”). “A causa di Putin – ha chiarito Navalny – centinaia di ucraini e russi ora rischiano di morire e nel futuro il numero potrà salire a decine di migliaia. Si, Putin non consentirà all’Ucraina di svilupparsi, la trascinerà in una palude, ma la Russia pagherà lo stesso un prezzo.” Il più famoso dissidente russo fa un esplicito riferimento al predecessore di Putin, cioè a Boris Eltsin. Navalny, rievocando i tempi del Politburo del Comitato centrale del Pcus, associa la giornata di ieri alla riunione dei “rimbambiti della nomenklatura che si credevano invece geopolitici seduti alla grande scacchiera e decisero di inviare le truppe in Afghanistan  “Il risultato di questa decisione – ha proseguito il blogger, riferendosi all’invasione dell’Afghanistan – era stato quello di avere centinaia di migliaia di vittime, ferite all’intero paese. E le conseguenze, sia noi russi che l’Afghanistan, non le abbiamo superate. L’emergenza è stata una delle ragioni chiave nel collasso dell’Urss”, ha concluso Navalny.


Torna alle notizie in home