Attualità

Nel nome del… figlio trans: La rivoluzione di Francesco

di Francesca Chaouqui -


In un mondo che cambia la Chiesa si rinnova e si assume il rischio di scandalizzare, come fu per il mistero di Cristo: la rivoluzione di papa Francesco

Il segreto della millenaria storia del cristianesimo sta nella capacità di pensare col cuore, nell’accoglienza incondizionata dell’altro, senza distinzione di sesso, colore o provenienza. Il cattolicesimo coglie questo presupposto e lo trasforma nella capacità di rinnovarsi sempre e comunque, di sapersi mettere in discussione di fronte alle sfide del presente e orientare i propri passi nell’unica direzione, quella indicata dal Vangelo. Nonostante i suoi difetti, come ogni esperienza umana, la Chiesa fondata dai primi discepoli continua ancora oggi a dare testimonianza del Figlio di Dio vivente che fa nascere un fiore anche dalla terra arsa, anche nel deserto dell’umanità straziata. Con l’audacia dei Pastori cui sta a cuore il proprio gregge, il Vescovo di Santo Amaro in Brasile ha rivolto al Dicastero per la Dottrina della Fede chiarimenti circa la partecipazione ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali e di persone omoaffettive.

Cambiano le mode, cambiano le persone, cambiano le sfide ma restando saldi nella fede la chiesa cattolica si rinnova costantemente per camminare al fianco degli uomini e donne di ogni tempo, per dare risposte alle domande di chi cerca la felicità indicata dal Signore della vita. In un tempo di brutte notizie per la chiesa, dagli scandali sulla pedofilia a quelli di natura economica, si prova una grande e gioiosa emozione sapere che ci sono ancora persone che desiderano percorrere il cammino della Chiesa Cattolica per vivere la propria personale relazione spirituale, che chiedono di essere battezzati e vivere da risorti. Non molto tempo fa c’era chi denunciava chiese vuote, riti senza gioia, dottrina stantia, oggi a pochi giorni dalla chiusura della prima sessione sinodale, ci si riscopre con nuove energie, nuove visioni e soprattutto nuovi ambiti per l’evangelizzazione. Il dicastero per la dottrina della fede ricorda che la disposizione positiva alla grazia è indelebile nel battezzato, ovvero che una volta battezzati non si torna indietro, si predispone il cuore alla grazia per sempre lasciando che si compia l’opera salvifica, per questo è consigliato nei primi anni di età, per questo è un prodigio quando si celebra una conversione in età adulta, per questo è sempre festa per tutta la comunità cristiana.

Per i cristiani i sacramenti sono i segni e gli strumenti attraverso cui Cristo stesso si manifesta e agisce nella storia; anche se oggigiorno sembra abbiano preso più il carattere social che spirituale, rimangono l’essenza di quanto si celebra in sontuosi outfit da cerimonia e location da copertina che possono distrarre solo i lontani. Oggi è necessario riscoprire i volti dei nuovi ultimi, poveri, invisibili, quelli cui da sempre la chiesa si rivolge, coloro che cercano la via della grazia, gli uomini e le donne da evangelizzare. In un mondo che cambia la Chiesa si rinnova e, a rischio di scandalo, non preclude la partecipazione ai sacramenti a chi con cuore sincero e indubbia situazione morale chiede di poter accedere alla “porta che – come afferma Papa Francesco – permette a Cristo Signore di stabilirsi nella nostra persona e a noi di immergerci nel suo Mistero”, così come accoglie ogni figlio adottato o nato con metodi come l’utero in affitto e i suoi genitori omoaffettivi con la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica. Serve ancora una storia e un’evoluzione del fenomeno invece prima di considerare madrina o padrino chi vive una stabile e dichiarata more uxorio ben conosciuta dalla comunità. Non si tratta di pregiudizi o chiusure né di razionalizzare ciò che decide il cuore ma semplicemente di continuare a camminare insieme per non soffermarci sulle differenze ma su ciò che ci accomuna. Qualcuno urlerà alla nuova era della cristianità, ma già duemila anni fa Cristo sedeva a tavola con chi lo cercava, senza distinzioni di ceto o di professione o di sesso, età o provenienza. La cristianità segue il suo corso, in questa umanità smarrita sembra essere l’unica lampada che rischiara le nebbie delle divisioni, dell’odio e della violenza. Ancora una volta si riafferma capace di autonomia di pensiero e di azione, ancora una volta scandalizza forse farisei o pubblicani ma di certo non stupisce chi quotidianamente testimonia la carità, l’esempio evangelico


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