Esteri

NEL PALLONE

di Martina Melli -

Xi JINPING (President of the People's Republic of China) ©imagoeconomica


Non accenna a sfiammarsi la tensione tra Cina e Usa, coinvolte, dall’inizio di febbraio, in una “dialettica” di presunto spionaggio e controspionaggio che si sta disputando nei cieli.
Lo scorso 4 febbraio Joe Biden ha dato l’ordine di abbattere, al largo delle coste della Carolina del Sud, un pallone spia cinese che da alcuni giorni stava sorvolando gli Stati uniti, in particolar modo alcune basi militari.

 

L’abbattimento, le accuse e in generale, la spinosa faccenda, aveva sì incrinato i rapporti, ma senza gravissime conseguenze: una mancata trasferta diplomatica a Pechino del Segretario di Stato americano Antony Blinken e una serie di dichiarazioni risentite da parte del Governo cinese.

 

Negli ultimi giorni però, la saga si è arricchita di un nuovo capitolo: l’aviazione degli Stati Uniti, tra venerdì e domenica, ha buttato giù tre nuovi oggetti volanti non identificati. Il primo, il 10 febbraio mentre sorvolava l’Alaska, il secondo sul territorio canadese dello Yukon l’11 febbraio e il terzo sul lago Huron, nel Michigan, il 12 febbraio. A differenza del pallone spia abbattuto una settimana prima, l’origine e la tipologia di questi velivoli non è stata ancora confermata.

 

Quello che è noto sono le motivazioni (vere, parziali o presunte): l’intervento si è reso necessario per la bassa altitudine in cui libravano, compresa tra i 6mila e i 12mila metri, la stessa dei voli di linea e dei voli commerciali. Il pallone spia cinese, invece, si trovava a circa 18mila metri di altitudine, non rappresentava dunque un pericolo per le tratte turistiche.

 

Anche forma e dimensioni divergono. Pare che quello colpito sull’Alaska avesse una forma ottagonale e non fosse legato a un pallone aerostatico, il che fa pensare a un drone. Gli altri due avevano forma cilindrica e somigliavano a piccoli dirigibili. Questi tre oggetti (di cui la Cina non ha rivendicato la provenienza) avevano tutti dimensioni nettamente inferiori rispetto al pallone spia cinese. Grazie all’analisi dei detriti, saremo presumibilmente in grado, nei prossimi giorni, di stabilire il loro scopo e la loro origine.
Inutile dire che per le forze americane tutti e quattro gli episodi sono parte di una più ampia operazione di spionaggio cinese. Alcuni funzionari americani hanno affermato infatti che la Cina ha sviluppato un programma di palloni spia come complemento alla sua flotta di satelliti da ricognizione, con la missione di raccogliere informazioni in tutto il mondo.

Questi oggetti volanti potrebbero servire dunque non soltanto a ottenere informazioni sulle basi militari, ma anche a valutare la prontezza delle difese aeree: in quanto tempo gli Usa riescono a individuarli e abbatterli, e in che modo.

 

Ieri mattina la Cina ha affermato che gli Stati Uniti hanno lanciato oltre 10 palloni spia nel loro spazio aereo dall’inizio del 2022. Inutile sottolineare quanto queste dichiarazioni abbiamo ulteriormente aumentato le tensioni tra i due Paesi. “Gli Usa dovrebbero riflettere su se stessi e cambiare rotta, piuttosto che calunniare, screditare o incitare allo scontro”.

Poiché le capacità e funzionalità dei palloni spia non sono ancora perfettamente comprese, non è chiaro se raccolgano informazioni diverse dai satelliti cinesi. Tuttavia, hanno fatto sapere i funzionari, di sicuro i palloni possono rimanere più a lungo su un sito rispetto a un satellite. E mentre i satelliti da ricognizione sono spesso focalizzati sulle immagini, i palloni sembrano principalmente raccogliere diversi tipi di comunicazione.

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