Attualità

Nella chimica di base più bravi dell’Eni

di Ivano Tolettini -


Dove il colosso Eni perdeva soldi, nello stabilimento della chimica di base di Assemini a Cagliari, e voleva chiudere gli asset del cloro-soda e del pontile della società “Ing. Luigi Conti Vecchi”, il privato, Gestioni Industriali spa controllata dal gruppo pisano Todisco, guadagna. Un bel pacco di milioni. Il fatturato in un biennio è raddoppiato, raggiungendo i 50 milioni, con un’ebitda attorno al 6%. “Siamo stati più bravi perché in due anni, con un minimo di falsa modestia, credo che abbiamo fatto un buon lavoro. Del resto la società, nel vasto portafoglio dell’Eni, era l’ultima attività della chimica di base con un impianto di piccola scala, ed era fisiologico non renderla economicamente soddisfacente. Abbiamo raddoppiato il fatturato, portato in utile la nuova società e incrementato del 60% l’occupazione, da 39 a 62 persone”, spiega Domenico Greco, 45 anni, presidente e amministratore delegato della holding di partecipazione che detiene la proprietà oltre che di Società Chimica Assemini, anche di Società Chimica Bussi e del 50% di Caffaro Industrie spa a Torviscosa (Udine). Con ricavi complessivi di quasi 170 milioni e un’ebitda sull’8%.

A febbraio 2021 fioccavano le interrogazioni dei consiglieri regionali al governatore Solinas perché bloccasse la cessione, perfezionata a fine marzo, al gruppo di Donato Todisco, indagato tra l’altro con altre dieci persone a Brescia per il presunto disastro ambientale della Caffaro Brescia srl. Siamo entrati col mal di pancia di chi non ci conosceva, però, nel tempo abbiamo costruito un rapporto di fiducia reciproca con le amministrazioni locali e regionali, e oggi la stessa Regione Sardegna è nostra sponsor nell’idea di costruire una filiera sulla ricerca e sviluppo dell’idrogeno. Abbiamo lanciato un piano di investimenti importante e i nuovi impianti vedranno la luce tra giugno e luglio.

Sempre a proposito di mal di pancia, dott. Greco, si scriveva che il contratto che avevate stipulato con Eni era particolarmente favorevole, anche perché c’era da ristrutturare la banchina di attracco delle navi di oltre 1,6 chilometri con le garanzie ambientali. A che punto siete?
Abbiamo fatto tutte le prove con la progettazione dei primi interventi che servono per le opere di consolidamento per la manutenzione ordinaria e straordinaria, che cantierizzeremo tra aprile e maggio prossimi. Grazie agli aumentati rate di utilizzo dell’impianto potremo gestire l’asset in maniera economica, visto che siamo tornati esportatori di soda.

 

Quanto investirete nella banchina?
Otto milioni di euro nel triennio 2023-2025.

Gestioni Industriali controlla anche Società Chimica Bussi, nel Pescarese, che avete rilevato nel 2016 da Solvay. Avete costruito il nuovo impianto del clorito di sodio con un finanziamento pubblico di 15 milioni di Invitalia, ma ci sono preoccupazioni in Abruzzo perché si afferma che volete dismettere l’impianto del cloro-soda.
Non è vero che vogliamo dismettere l’impianto del cloro-soda. Sono voci destituite di fondamento. Il nuovo impianto del clorito di sodio, che deve ancora andare a regime, utilizza parte della produzione del cloro-soda. Che dunque è strategica. Tra l’altro produce anche idrogeno alla base dei progetti di ricerca e sviluppo. Bussi va bene, ha chiuso il ’22 con un fatturato di 80 milioni e un’ebitda dell’8-10%.

 

Dopo la sentenza della Cassazione che boccia la vostra richiesta di proroga della concessione idrica, a Bussi, per la produzione di energia elettrica, che cosa farete?
Abbiamo diverse concessioni idriche tutte regolarmente in corso e scadranno nei prossimi dieci anni. Per l’unica scaduta di grande derivazione che alimenta una turbina siamo in attesa degli indirizzi amministrativi. Abbiamo costruito una nuova centrale di trigenerazione, mentre ad Assemini ci stiamo integrando nel fotovoltaico e a Torviscosa stiamo completando la costruzione di una centrale di nuova generazione. Il 2023 si annuncia come un anno abbastanza in continuità con i risultati appena archiviati. La domanda è stabile e i progetti di investimenti continuano.


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