Esteri

Netanyahu: “Starmer premia il terrorismo, punisce le vittime”

di Redazione -


“Starmer premia il terrorismo, punisce le vittime”: l’attacco di Netanyahu dopo l’annuncio del Regno Unito sul riconoscimento dello Stato palestinese

La risposta del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu è stata immediata. Dopo l’annuncio del governo britannico di voler riconoscere ufficialmente lo Stato di Palestina entro settembre, Netanyahu ha attaccato frontalmente il premier laburista Keir Starmer, accusandolo di legittimare il terrorismo. “Starmer premia il mostruoso terrorismo di Hamas e ne punisce le vittime”, ha scritto in un post pubblicato su X (ex Twitter), lasciando intendere che la mossa del Regno Unito rappresenta per Israele un tradimento politico e morale in un momento di guerra e sofferenza nazionale.

La risposta di Netanyahu arriva dopo la svolta nella politica estera di Starmer

La decisione britannica, emersa al termine di una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri a Londra, segna una svolta storica nella politica estera del Regno Unito. Il governo guidato da Starmer ha scelto di seguire l’esempio della Francia, riconoscere, a settembre, lo Stato palestinese come atto politico simbolico ma anche pratico per riaprire un percorso verso la pace. A influenzare la scelta è stata l’intensificazione della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, che ha provocato forti pressioni interne da parte di parlamentari, membri del governo e della società civile britannica.

Parigi ha accolto con favore la notizia, parlando di “una scelta giusta” che “riapre una prospettiva di pace”. Anche altre capitali europee si stanno muovendo in quella direzione, creando un nuovo asse diplomatico orientato verso la soluzione dei due Stati.

Nel frattempo, Londra ha effettuato i suoi primi lanci aerei di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Si tratta di interventi urgenti in risposta alla carestia conclamata, confermata dagli ultimi report dell’osservatorio dell’ONU sulla fame globale. L’intera popolazione civile è allo stremo, con mancanza di beni di prima necessità, acqua, medicinali e carburanti. Solo nelle ultime 24 ore, secondo il ministero della Sanità di Hamas, almeno 112 persone sono state uccise. Il bilancio totale delle vittime dall’inizio del conflitto il 7 ottobre supera ormai i 60.000 morti.


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