Cultura & Spettacolo

Nicol Angelozzi: “Io e Maria Grazia mamme di tutti”

di Riccardo Manfredelli -


In “Confusi”, real-drama di Rai Play la cui seconda stagione è disponibile on-demand da oggi, interpreta Maria Grazia, una giovane ragazza siciliana che arriva a Milano per studiare Medicina e si trova a condividere un tetto con tre coetanei che, in poco tempo, diventano la sua famiglia. L’Identità ha incontrato Nicol Angelozzi

Dipaniamo subito un dubbio: Maria Grazia è incinta?
No, Maria Grazia non è incinta ma sicuramente in questo secondo ciclo di episodi vedremo la sua grande evoluzione caratteriale: diventerà sempre più consapevole di ciò che desidera, anche per quanto riguarda la sfera sentimentale, confermandosi la parte più “cerebrale” del gruppo. Direi che Maria Grazia è un po’ la mamma del gruppo: capace di ascoltare, di dare consigli centrati, di riunire tutti attorno a sé.

Maria Grazia è quindi una persona molto empatica. Ti ci ritrovi?
Sì. Di solito quando una persona a me vicina sta vivendo un momento particolare o difficile, lo sento; Ti faccio un esempio: può capitare che io non senta un’amica per qualche giorno, allora scatto sull’attenti e le scrivo: “Come stai? Sei sicura che vada tutto bene?” E lei lì a chiedersi come io abbia fatto a capirlo.

Come?
E’ questo il bello, non lo so. Avverto come una speciale energia, una connessione tra anime, credo molto in questi concetti.

E’ forse per questa tua grande empatia che hai deciso di diventare un’attrice?
Mi succede anche quando costruisco un personaggio di voler andare sempre un po’ più in profondità. Di Maria Grazia, per esempio, mi interessava capire il perché di certe sue scelte: perché, per esempio, ad un certo punto la lunghissima relazione col suo fidanzato comincia a starle stretta, perché, dalla Sicilia, sceglie Milano per i suoi studi. Com’è stato il distacco dalla famiglia.

I social hanno un ruolo cardine nel format “Confusi”. Qual è il tuo rapporto con le piattaforme?
Penso che i social abbiano avuto il merito di accendere la consapevolezza dei più giovani su alcuni temi importantissimi, la rivoluzione verde per esempio. Diffido di chi vede tutto o bianco o nero. E’ vero che non bisogna basare tutta la propria vita su quello che accade sui social, ma a me piace utilizzarli, soprattutto in relazione al mio lavoro: mi arrivano ogni giorno messaggi di chi vuole sapere come si evolverà “Confusi” o di chi mi ringrazia perché attraverso Maria Grazia ho dato voce ai suoi stessi dubbi.

Altro elemento identitario della serie è la musica…
In questo confesso di essere un po’ atipica: la trap per esempio non mi piace. Non mi piacciono l’odio e la rabbia che spesso vengono fuori da quei testi. Oggi abbiamo bisogno di lottare per l’amicizia, la lealtà e, soprattutto, il rispetto.


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