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“Non è vero che la sinistra sta tutta con Conte”

di Eleonora Ciaffoloni -


“Al momento l’aspettativa degli italiani è quella di avere indicazioni e aiuti per programmare il futuro. La popolazione è preoccupata e ha delle attese verso il Governo”. Alessandra Ghisleri, sondaggista e direttrice di Euromedia Research fa un quadro della situazione sociale, economica e politica del nostro Paese, toccando i temi più sentiti dagli italiani sia nel panorama politico sia dal punto di vista dell’opinione pubblica.

Nel contesto di crisi economica e sociale attuale, quali sono le preoccupazioni più sentite dagli italiani? In quale misura?
Come succede da un po’ di tempo a questa parte, dobbiamo sempre rimanere su quelli che sono i temi classici: quindi quello delle bollette, del caro vita, dell’inflazione e di tutto ciò che in qualche modo implica sofferenza per le famiglie dal punto di vista economico. Buona misura della popolazione è preoccupata perché ha delle attese: sta aspettando che ci siano delle indicazioni e degli aiuti. È un momento molto complicato dove è molto difficile poter pianificare le spese a livello familiare, per tutti, ma soprattutto per chi ha bassi introiti.

Quali sono quindi le aspettative dei cittadini?
Al momento l’aspettativa è quella di avere indicazione e aiuti dal Governo. Perché gli aumenti di carburante, delle materie prime, dei costi energetici – e quindi l’inflazione – riguardano principalmente i generi alimentari e di sussistenza, il famigerato carrello della spesa. Le persone ora sono spiazzate e non sanno come pianificare il futuro, mentre aspettano nuove indicazioni di quello che potrebbe essere il risvolto della situazione economica. L’idea che non si riesca a programmare e pianificare il futuro spaventa molto. Dallo scegliere cosa mangiare, fino a dove iscrivere i figli a scuola o se iscriverli all’università. Anche i più fortunati si chiedono su quali investimenti fare affidamento e quali attività pianificare.

Preoccupazioni anche per il posto di lavoro?
Sicuramente è connesso: i cittadini cercano un’occupazione che offra garanzie e tutele non solo a livello economico, ma anche assicurativo e quindi, sempre parlando di futuro, in vista della pensione.

Tema del momento è anche quello dei migranti: cosa ne pensa l’opinione pubblica? È percepito come un problema? In che misura?
Non è il problema, ma uno dei problemi. Il tema migranti, dopo che era quasi scomparso dal percepire durante i due anni di pandemia, ora emerge come una tematica difficile e in un momento complicato: attualmente si colloca tra il quinto e l’ottavo posto nel ranking.

Più mediatico che preoccupante, quindi?
Di sicuro i temi più sentiti rimangono quelli legati alla sfera economica, ma questo si riallaccia all’ambito della protezione e quindi della tutela degli italiani. Il tema protezione c’è ed ha una spiccata attenzione, che non esula però dal fatto che il tema non è prioritario, ma uno dei tanti.

Dal punto di vista politico, la questione migranti si colloca più a destra o a sinistra?
Il tema è nazionale perché vede diverse sfaccettature, anche all’interno della stessa coalizione di maggioranza. Gli elettori di Forza Italia lo percepiscono nell’ambito della difesa del confine europeo e della parità di accessi all’Europa. Il fatto vero che fanno emergere è questo: non possono esistere Europe di serie ‘A’ e Europe di serie ‘B’, e non può essere quindi, anche per i migranti, una tutela singola – in questo caso dell’Italia – quando i confini sono quelli dell’Europa.

Lega e Fratelli d’Italia la pensano diversamente?
Il tema dal punto di vista politico è più sentito da Forza Italia, con un’attenzione specifica riguardo i confini e quindi il rapporto con l’Europa. Per la Lega e per Fratelli d’Italia il tema rimane più identitario”.

Tema che rimbalza anche all’opposizione, con quali nuove risposte?
Anche a sinistra non sono tutti compatti sul fronte delle aperture e all’interno dell’elettorato di centrosinistra vediamo sfaccettature differenti. L’evoluzione sul tema è diversa a sinistra, ma lo è soprattutto per Conte, perché memore del governo gialloverde con Salvini e dei decreti sicurezza sa quello che certe mosse potrebbero pesare: sa che cosa significa imporre situazioni critiche agli occhi della popolazione. Questi sono temi da campagna elettorale e ognuno ora si delinea con i propri interessi.

Rimanendo a sinistra, vede qualche evoluzione o rimescolamento? Il Movimento 5 stelle ha superato il Pd nei sondaggi: potrebbe esserci una virata degli elettori verso Conte?
La sinistra la vedo molto divisa. Ci sono molti più personalismi dei differenti leader che si propongono, più di quanto non accada nel centrodestra. A sinistra c’è divisione nelle proposte, più legate a diverse correnti: che da un lato amplificano sì la scelta, ma dall’altra ne sperperano il contenuto in valore di sommatoria. La differenza con il centrodestra è che nella coalizione pur avendo posizioni separate, la risposta è più univoca. Si sono esercitati da molti più anni, sono riusciti a trovare la quadra anche su posizioni divisive e più limitate, perché lo scopo finale è ben definito e l’interesse è più attivo.

Ne emerge quindi un centrodestra unito: qual è la situazione? Dopo l’ascesa al Governo come se la sta cavando Meloni? E gli altri partiti della coalizione?
Guardando alle prime rilevazioni, Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia stanno aumentando ancora di più il consenso, che è in crescita da dopo le elezioni: una sorta di luna di miele in termine di approvazione. Per il resto della coalizione, con il ritorno del tema dei migranti, ora si sta muovendo nuovamente a favore di Matteo Salvini anche l’elettorato leghista, con una ripresa rispetto ai risultati del 25 settembre che non erano stati entusiastici. C’è una certa attenzione ora sui vari temi, che vede più stabili anche gli elettori di Forza Italia che, rispetto alle altre due forze della maggioranza, hanno delle richieste a tratti totalmente differenti.


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