Politica

Nordio e Angelucci: ecco i big della destra

di Edoardo Sirignano -


Corsa contro il tempo per le liste. La Meloni ribadisce: “Noi atlantisti da sempre” E nel totonomi il pallavolista Mastrangelo e l’ex presidente della Sicilia Musumeci.

È corsa contro il tempo per le liste nel centrodestra. L’unico a parlare è il ministro Giancarlo Giorgetti. Il titolare del Mise, lasciando il vertice in via della Scrofa, rispetto alle candidature, chiede ai giornalisti di “pazientare altre 24 ore”. Spuntano, intanto, i primi nomi. Diversi i volti noti a sposare la causa della coalizione conservatrice. La Lega affiderà il Lazio ad Antonio Angelucci, imprenditore ed editore di importanti quotidiani. Salvini pesca anche nel mondo dello sport. Sarà della partita il campione di pallavolo Luigi Mastrangelo. Un nome che si va ad aggiungere ad altri esponenti della società civile come il presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti Mario Barbuto, il presidente di FareAmbiente Vincenzo Pepe, l’intellettuale Giuseppe Valditara, le giornaliste Annalisa Chirico e Maria Giovanna Maglie. Novità, invece, la possibile candidatura di un rappresentante della Polizia Penitenziaria in una regione del Sud, dopo i fatti di Catanzaro. Confermati per il Carroccio lo storico fondatore Fabrizio Bossi, i ministri uscenti Giancarlo Giorgetti, Massimo Garavaglia e Erika Stefani, il viceministro Alessandro Morelli, i sottosegretari Lucia Borgonzoni, Gian Marco Centinaio, Federico Freni, Vannia Gava, Nicola Molteni, Tiziana Nisini, Stefania Pucciarelli e Rossano Sasso. Semaforo verde anche per la ricandidatura dei capigruppo uscenti Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo e dei vicesegretari Andrea Crippa e Lorenzo Fontana.

Nessuna difficoltà nella composizione per Fratelli d’Italia, che blinderà gli storici riferimenti, ma avrà anche lo spazio per qualche sorpresa. Nuove entrate, ad esempio, potrebbero essere il magistrato Carlo Nordio, tra i protagonisti della corsa al Quirinale, l’ex ministro Giulio Tremonti, che quasi sicuramente avrà anche un ruolo nel governo, l’ex presidente del Senato Marcello Pera, l’ex ministro Giulio Terzi, il presidente della Fondazione Tatarella Francesco Giubilei, il portavoce del Family Day Massimo Gandolfini e il pilota di F1 Emerson Fittipaldi. Un posto sembrerebbe essere stato promesso anche al governatore uscente della Sicilia Nello Musumeci.

Per Forza Italia, invece, balzano agli occhi dei curiosi la presenza nelle liste del presidente della Lazio Claudio Lotito, dell’ex calciatore Beppe Incocciati e dell’ex assessore lombardo Giulio Gallera, volto noto durante i giorni della pandemia.

Il cammino in casa centrodestra, quindi, sembra essere in piena discesa. Risolta pure la querelle con i centristi. Numeri alla mano, gli uninominali riservati ai piccoli della coalizione saranno così ripartiti: 4 spettano a Nci di Maurizio Lupi, che correrà nella sua Milano, mentre il vicepresidente del partito, Saverio Romano, si presenterà nel collegio siciliano di Bagheria; 4 andranno a Toti, 2 all’Udc (il segretario nazionale, Lorenzo Cesa, viene dato in corsa nel Molise); 2 a Coraggio Italia di Brugnaro (uno in Trentino Alto Adige sarà assegnato alla vicepresidente del partito Michaela Biancofiore); uno verrà dato all’attuale deputato azzurro e presidente di Verde è Popolare Gianfranco Rotondi. Nel maggioritario, invece, vengono confermati l’animalista Michela Vittoria Brambilla e il leader di Rinascimento Vittorio Sgarbi. Resta ancora un’incognita, la candidatura dell’ex togato Luca Palamara.

Per quanto riguarda il dibattito politico, invece, la strategia è mantenere i toni bassi. Giorgia Meloni, ad esempio, si distingue per una non risposta sul caso Medvedev, dicendo semplicemente di essere da sempre “atlantista”. A smorzare la polemica stavolta anche Matteo Salvini, che rispetto alle accuse sollevate dal centrosinistra, in modo particolare dal ministro Luigi Di Maio, sostiene come “ognuno all’estero può dire quel che vuole”.

Per quanto riguarda i temi, invece, ci si sofferma ancora una volta sul tema energetico, argomento affrontato anche dal Cav. Per Silvio Berlusconi “il nucleare è l’arma in più per sconfiggere il caro bollette”.


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