Noto bartender romano ucciso da un fulmine nel Salento
Nulla da fare dopo lo sbalzo dalla motocicletta: è morto a poca distanza dal luogo di una tragedia simile degli anni scorsi
Tragedia oggi nel Salento: Marco Zampilli, 42 anni, di Roma, è morto dopo essere stato colpito da un fulmine mentre viaggiava in motocicletta sulla strada statale 275 nel tratto tra Nociglia e Surano, in provincia di Lecce.
Il temporale e il fulmine
La zona era interessata in quel momento da un forte temporale. Il fulmine lo ha sbalzato dalla moto e Marco Zampilli, che stava percorrendo in solitaria la zona, è morto sul colpo. Alcuni passanti hanno tentato di rianimarlo, ma senza successo. L’incidente è avvenuto vicino a una lapide che ricorda un altro uomo morto in circostanze simili anni prima.
Chi era Zampilli
Marco Zampilli era un noto bartender romano e co-fondatore di “RU.DE”, un cocktail bar e street di Centocelle, quartiere est di Roma, in via dei Castani. Insieme a Cristian Ricci, aveva ideato e gestiva questo locale, che si era distinto per uno stile innovativo e inclusivo nel panorama dei cocktail bar della Capitale.
I fulmini in Italia, l’evoluzione del fenomeno negli ultimi anni
Le statistiche indicano che i morti per fulmini sono in Italia mediamente circa 10-15 all’anno, un calo rispetto ai 40-50 casi annuali degli anni ’80, grazie a una maggiore attenzione alle previsioni e alle allerte meteorologiche, e al miglioramento tecnologico negli impianti elettrici.
In media, in Italia cadono circa 1.600.000 fulmini all’anno, soprattutto nei mesi di luglio e agosto. Le zone più colpite sono Friuli, i laghi lombardi, la zona di Roma, i rilievi prealpini e appenninici, ma non esistono aree completamente esenti dal rischio fulmini.
Negli ultimi anni (2021-2025), gli eventi estremi, tra cui danni da fulmini, sono aumentati di circa il 300% rispetto al quinquennio precedente (2016-2020). Per quanto riguarda specificamente i danni da fulmini, nel quinquennio 2021-2025 si sono registrati 421 casi, contro i 101 del quinquennio precedente, confermando un aumento significativo.
L’evoluzione del fenomeno sembra correlata all’intensificarsi dei processi convettivi atmosferici, probabilmente influenzati dai cambiamenti climatici. Lo sviluppo di convezione intensa nelle nuvole, con ghiaccio e acqua liquida, contribuisce alla formazione dei fulmini e all’aumento dei temporali.
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