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L’omicidio Giulia, il padre Gino: “Niente odio, spero Turetta capisca cosa ha fatto”

di Martina Melli -


“In questo momento non provo né odio né rabbia. Penso solo alla mia Giulia, che ora non c’è più”. Parla il padre di Giulia Cecchettin, la giovane di 22 anni trovata morta sabato nel lago Barcis, vicino a Pordenone riferendosi al presunto assassino della figlia, Filippo Turetta, ex fidanzato di Giulia fermato in Germania e arrestato per l’omicidio dopo una fuga durata sette giorni. “Spero che lui si renda conto di quello che ha fatto e campi 200 anni. Per pensarci. Non posso escludere che la amasse, ma lo faceva nel modo sbagliato. Se si renderà conto, proverà dolore” ha concluso Cecchettin.

Nel pomeriggio si terrà l’autopsia sul corpo di Giulia. L’esame autoptico chiarirà le cause del decesso e l’arco temporale della morte. Intanto Filippo Turetta è in carcere in Germania, in attesa di estradizione nelle prossime settimane. Non ha opposto resistenza quando è stato fermato dalla polizia tedesca mentre sostava senza benzina in una piazzola di emergenza vicino Lipsia.

Tante ancora le questioni da capire, prima fra tutti se c’è stata o meno premeditazione. Nella cronologia del suo computer infatti gli investigatori hanno trovato diverse ricerche su kit per la sopravvivenza in alta quot. Non solo, il corpo di Giulia era avvolto in sacchi neri e nel luogo dell’aggressione, a Fossò, è stato rinvenuto un coltello con la lama spezzata che potrebbe essere l’arma del delitto.

Ieri sera si è tenuta una fiaccolata a Vigovono, nel veneziano, per commemorare la ragazza, a cui hanno partecipato circa tremila persone. Ad aprire il corteo i genitori e la sorella della vittima, mentre a chiuderlo c’erano i genitori del presunto omicida. Il papà Gino “Guardatevi bene dalla vostra relazione, qualsiasi cosa accada. Parlate con vostro padre, vostro fratello: denunciate qualsiasi avvisaglia. Solo cosi potrete salvarvi la vita”. E aggiunge che “da questa vicenda deve nascere qualcosa. Noi come famiglia ci impegneremo attivamente affinché questo non succeda più”.


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